Under 35 un ematologo italiano su 4
Professione: ematologo. Segni particolari: giovane. La cura delle malattie e dei tumori del sangue piace alle nuove leve della medicina italiana. Su 1.500 specialisti italiani, riuniti in questi giorni alla Fiera di Milano per il 42esimo Congresso nazionale della Sie (Società italiana di ematologia), ben 400 (più di uno su 4) non hanno ancora compiuto 35 anni.A sottolineare "la grande vitalità" della società che dirige è il presidente Sie, Sergio Amadori. Parlando ai colleghi, alla presenza del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, l'esperto evidenzia "la grande percentuale di giovani presenti in sala". Più del 26% sul totale, "entusiasti" della loro professione nonostante "le difficoltà economiche" con cui deve fare i conti "una specialità ad alto costo" come l'ematologia. Un settore in cui "ricerca e innovazione tecnologica" sono le parole d'ordine. La prima branca della medicina a sperimentare, ormai una decina di anni fa, la rivoluzione dei farmaci 'intelligenti'.
Le cosiddette cure al bersaglio, che promettono di colpire solo le cellule malate, risparmiando quelle sane. Ma nella Penisola "l'ematologia è anche una delle discipline mediche che meno soffrono l'emergenza cervelli in fuga", aggiunge Amadori. Forse perché, precisa, "i nostri cervelli hanno capito che i centri di eccellenza in questo settore si trovano nel nostro Paese.
E per un giovane ematologo non è facile trovare all'estero la stessa qualità offerta in Italia". Proprio per incoraggiare le nuove leve, la Sie assegnerà durante il summit milanese un premio di 6 mila euro all'ematologo under 35 primo firmatario del miglior studio di settore.
Pagina pubblicata il 19 ottobre 2009