Le farmacie hanno la fiducia di molti italiani
Il 64% degli italiani conferma la propria fiducia nella farmacia e nel farmacista come professionista della salute. Il 64% degli abitanti del nostro Paese non avrebbe infatti nessuna difficoltà a rivolgersi a questi presidi sanitari per i nuovi servizi previsti dal decreto approvato nei giorni scorsi, che fissa i nuovi ruoli che la farmacia potrà avere nel futuro: al suo interno si potranno prenotare visite specialistiche, ritirare i referti e ottenere assistenza domiciliare. A rilevare il gradimento è un'indagine condotta dalla scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi, promossa dalla Fondazione Francesco Cannavò e dalla Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, presentata ieri a Roma.Lo studio ha affrontato tutti gli aspetti di questa innovazione, intervistando sia i cittadini che gli opinion leader. Dall'analisi sulle attese dei cittadini è emerso che il 70% del campione non saprebbe quali servizi chiedere in più alla propria farmacia: si vede ancora l'ospedale come il principale erogatore di assistenza. Ma il 21% degli intervistati, ovvero un cittadino su 5, ha proposto spontaneamente servizi analoghi a quelli che la nuova norma prevede. Il 9% ha pensato invece a servizi diversi, coma la vaccinazione, la possibilità di consultare un medico o la somministrazione di farmaci per iniezione. In ogni caso, l'indagine conferma la fiducia degli italiani nella farmacia: dopo l'illustrazione dei servizi previsti dalla legge 69/2009, il campione risponde a larga maggioranza che non avrebbe alcuna difficoltà a rivolgersi alla farmacia; solo il 21% non utilizzerebbe alcuni servizi previsti dalla norma e l'8% non userebbe i servizi di tipo più specialistico. La media di chi si dichiara ampiamente disponibile all'utilizzo dei nuovi servizi offerti dalle farmacie è molto alta, anche se variabile a seconda della tipologia: si va dal minimo riscontrato per la consulenza ortopedica al massimo per le prenotazioni (Cup) e ritiro referti. I cittadini manifestano inoltre una diffusa disponibilità ad accedere ai servizi descritti anche al di fuori della copertura del Servizio sanitario nazionale: "in Abruzzo - ha detto Erika Mallarini, principale autrice dell'indagine - addirittura l'80% dei cittadini è pronto a mettere mano al portafoglio per ottenere questi servizi. Anche in Trentino Alto Adige la percentuale è molto alta. Si tratta infatti di Regioni che al loro interno hanno aree che vengono scarsamente servite dalle strutture sanitarie e in cui gli abitanti hanno un reale bisogno di punti di riferimento".
"Questa legge non è un trofeo da esibire - ha sottolineato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti - ma è una sfida da raccogliere. Da oggi inizia un lavoro serio verso la riforma della farmacia, che ha però bisogno di nuovi interventi legislativi, data anche la grande fiducia che gli italiani confermano di avere nei nostri presidii".
Pagina pubblicata il 21 ottobre 2009