L'informazione del malato oncologico
I loro diritti (61%), la dieta da seguire (29%), le strutture oncologiche a cui rivolgersi (9%). Sono i temi su cui i malati di cancro vogliono avere più informazioni, secondo un'indagine che ha coinvolto 3.888 persone (66% donne e 34% uomini), condotta dall'Associazione italiana malati di cancro (Aimac) con l'Istituto superiore di sanità (Iss), gli Irccs oncologici e i maggiori centri universitari e ospedalieri, per un progetto finanziato da 'Alleanza contro il cancro'.I risultati sono stati presentati ieri a Roma in occasione del convegno nazionale 'Parlare con i malati di cancro'. Donna, laureata o diplomata, tra i 50 e i 70 anni: è questo l'identikit di chi si rivolge ai 25 punti informativi ospedalieri italiani, sportelli attivi dal 2006 dove i pazienti oncologici e i familiari possono richiedere consigli e approfondimenti sulla malattia. Il 35% degli intervistati giunge al punto informativo grazie alla diffusione interna di poster e depliant, il 7% con indicazioni da parte dei volontari, il 5% inviato da altri pazienti e il 4% da psicologi. Solo per il 3% il suggerimento arriva dai medici. "Questi dati - sottolinea Francesco De Lorenzo, presidente dell'Aimac - indicano che gli obiettivi strategici di questo progetto non sono ancora condivisi nella cultura ospedaliera italiana. Ed è tanto più significativo se si considera la superiorità numerica e il tempo a contatto con i malati da parte di medici e infermieri, rispetto a psicologi e volontari".
De Lorenzo sollecita "un maggior coinvolgimento dell'equipe oncologica nel percorso di orientamento: solo così si può garantire una migliore assistenza, di cui l'informazione è a tutti gli effetti parte integrante. Auspichiamo quindi che questi sportelli, dedicati al paziente e alla famiglia - conclude - vengano sempre più considerati come un'opportunità di crescita per le relazione e il benessere emotivo di tutti quanti si trovano a dover affrontare l'esperienza di un tumore".
"L'informazione - afferma Enrico Garaci, presidente dell'Iss - è una vera e propria medicina per i pazienti, tanto più in presenza delle indicazioni spesso contraddittorie con cui devono avere a che fare ogni giorno. Noi abbiamo intercettato questa esigenza e speriamo che serva anche a migliorare il rapporto con i medici".
Pagina pubblicata il 04 novembre 2009