Una nuova era oltre il Pap test
Oggi le donne hanno a disposizione una nuova arma di prevenzione per il tumore del collo dell'utero. Si tratta del test HPV-DNA, di cui si è parlato in occasione della presentazione del volume Elsevier "Test HPV e prevenzione del carcinoma della cervice uterina. Dalle evidenze alla clinica".Ma come funziona? Come il Pap test, anche il test HPV si esegue con un semplice prelievo di cellule dal collo dell'utero, il campione viene quindi conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2, che si basa sull'amplificazione del segnale per il rilevamento del DNA e permette di individuare fino a 13 tipi di HPV responsabili del 93% dei casi di precancerosi. Il test si caratterizza per un'elevata sensibilità clinica, confermata dal recente studio italiano condotto dal gruppo NTCC (New Technologies for Cervical Cancer Screening Working Group), secondo il quale il test aumenta del 50% rispetto al Pap test la sensibilità nell'individuare lesioni cellulari di alto grado.
Il test, peraltro, precisano gli esperti intervenuti Mario Sideri dello Ieo di Milano, Massimo Origoni del San Raffaele di Milano e Annarosa Del Mistro dell'Istituto Oncologico Veneto, non si pone in alternativa al Pap test che mantiene un importante ruolo di selezione delle donne da inviare a esami più approfonditi, data la sua maggiore specificità. Ora è partito un progetto pilota, coordinato dall'Istituto Oncologico Veneto "per valutare sul campo la fattibilità dell'utilizzo del test HPV come screening primario" conclude la Del Mistro. Al nuovo test sarà destinato un workshop nel corso del 50° Congresso Nazionale della SIGO. (M.M.)
Pagina pubblicata il 21 ottobre 2009