Un inizio 2010 caldo per la Sanità italiana
I primi mesi del nuovo anno saranno caratterizzata da un fitto calendario di attività sindacali.
Il 19 gennaio sarà una giornata di mobilitazione nazionale, con assemblee di medici, veterinari e altri dirigenti del Ssn sul posto di lavoro. Poi due manifestazioni regionali, a Napoli il 4 febbraio e a Milano il 16 per puntare l'attenzione sui problemi del Centro-Sud e del Nord, e una manifestazione nazionale a Roma il 9 marzo. Fino a un possibile sciopero, in mancanza di risposte dalle Istituzioni, con i camici bianchi in piazza. E' il calendario della 'vertenza per la salute', aperta ieri dai sindacati della dirigenza Ssn, in una conferenza stampa a Roma. "Fermiamoli. Cattiva politica, amministratori incapaci e affaristi stanno distruggendo la sanità pubblica italiana", è il grido d'allarme. Le sigle denunciano un "quadro drammatico: nessuna risposta alle esigenze dei cittadini e degli operatori; nessun progetto per l'ammodernamento e la messa in sicurezza del Ssn; risorse ancora inadeguate; nuovi tagli di posti letto ospedalieri, che saranno 10 mila in meno, e del personale; nessuna risposta alla piaga delle liste d'attesa, che le Regioni scaricano sui medici; aumento delle denunce e degli scandali che mostrano una connivenza sempre più diffusa fra sanità e malaffare".
E ancora, denunciano i sindacati, "la politica continua a nominare direttori generali e primari" ed "è calato il silenzio sui numerosi casi di intimidazioni subite, in particolare ma non solo, dai veterinari del Ssn nello svolgimento del loro lavoro, in aree di legalità carente". E' un quadro di "progressivo e apparentemente inarrestabile degrado della sanità pubblica italiana", sui cui i 130 mila dirigenti vogliono "richiamare l'attenzione di Governo, Parlamento, Regioni e opinione pubblica" con la vertenza per la salute.
Queste alcune delle proposte dei sindacati, messe nero su bianco in un documento unitario: più risorse, cioè 110 miliardi euro per il 2010 e 115 per il 2011; un Piano nazionale per l'ammodernamento e la messa in sicurezza delle strutture pubbliche, per circa 15 miliardi in 10 anni; emanazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza; abrogazione della 'rottamazione' dei medici; soluzioni per gli 8.200 precari; fine del condizionamento della politica sulla sanità; provvedimenti concreti su libera professione intramoenia, governo e rischio clinico; rivalutazione economica e professionale, della dirigenza Ssn già a partire dal biennio 2008-09 e dell'indennità di esclusività, ferma al 2002.
Pagina pubblicata il 17 dicembre 2009