Lo sport non è un (video) gioco
Cattive notizie per gli amanti dello sport 'simulato' tra le mura di casa, davanti alle consolle dei fitness game sempre più gettonati anche in Italia. La nuova bocciatura arriva da uno studio tedesco dell'Istituto per la medicina dello sport dell'università di Muenster, condotto su oltre 40 studenti dell'ateneo. Gli esercizi virtuali non possono sostituire quelli reali, avvertono i ricercatori. Lo sforzo fatto seguendo i comandi del personal trainer 'invisibile', e l'energia spesa muovendosi come la voce digitale insegna, risultano infatti significativamente minori. Gli studenti reclutati dagli autori si sono cimentati in 4 tipi di sport virtuale alla console, proseguendo ogni attività per 15 minuti e intervallando ciascuna sessione con 20 minuti di riposo. I ricercatori hanno quindi misurato alcuni parametri 'spia' dei benefici dello sport (la sensazione di sforzo fisico, la frequenza cardiaca, i livelli di lattato), confrontando i dati ottenuti sui 40 studenti con quelli registrati in persone che praticavano realmente gli stessi sport. Ebbene, gli effetti del fitness simulato non erano affatto sovrapponibili a quelli dello sport tradizionale. Solo negli studenti che giocavano a box l'allenamento risultava "fisiologicamente appropriato" e "comunque solo moderato", sottolinea Klaus Voelker, direttore dell'Istituto universitario tedesco. Il motivo del 'gap' riscontrato tra sport reale e simulato è che i fitness game reagiscono anche a piccoli movimenti, spiega l'esperto. Chi li usa, quindi, finisce per limitare al minimo lo sforzo. Negli esercizi di boxe, ad esempio, non serviva sferrare pugni poderosi. Insomma, per soddisfare il personal trainer virtuale basta 'l'intenzione'.Pagina pubblicata il 25 gennaio 2010