Musica e parole a sostegno dell'epatologia
Il 25 febbraio prossimo andrà in scena a Roma, all'Auditorium della Conciliazione, «Liver & Friends».
L'evento, patrocinato dal Comune di Roma e organizzato dalla Fondazione italiana ricerca in epatologia (Fire) e dall'Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf), rientra nell'ambito dell'annuale settimana scientifica sull'epatologia e sarà condotto da Paola Saluzzi e Andrea Agresti.
Al «Liver & Friends» prenderanno parte dei solisti veneti diretti da Claudio Scimone, che si esibiranno prima in alcuni brani di repertorio e poi in sinergia con Lucio Dalla, Roberto Pedicini che leggerà l'«Ode al fegato» di Pablo Neruda, e altri artisti amici dell'epatologia, tra cui Alexia.
I biglietti sono disponibili sul circuito Greenticket. La serata - spiega in una nota Daniele Prati dell'ospedale di Lecco, segretario dell'Aisf - è stata promossa per celebrare i 40 anni dell'Associazione e presentare ufficialmente la Fondazione Fire, creata da Aisf nel 2009 con lo scopo di focalizzare l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini sull'incidenza delle malattie del fegato in Italia.
Nel corso della serata verranno illustrate le attività che Fire e Aisf hanno in programma di realizzare nel 2010. Tra queste, «l'implementazione di una prevenzione attiva delle malattie indotte da alcol e da virus - precisa Antonio Gasbarrini, della'università Cattolica-Policlinico Gemelli e presidente della Fire - con campagne mirate alla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento multidisciplinare dei tumori primitivi del fegato (epatocarcinoma e colangiocarcinoma)».
Nel nostro Paese si contano oltre 7 milioni di epatopatici (a causa di alcol, virus C e B dell'epatite, danno da sostanze tossiche ambientali e da farmaci, steatosi epatica e obesità), con un range di pazienti assolutamente trasversale che comprende anche adolescenti, donne e anziani.
A complicare le cose il fatto che le malattie del fegato sono spesso silenti per molto tempo, e quando si manifestano clinicamente i danni sono purtroppo già cronici e irreversibili.
Pagina pubblicata il 15 febbraio 2010