Veronesi, alle donne non servono le "quote"
Non serve imporre regole sulle 'quote rosa' nel mondo della ricerca, come in altri settori.
"Le donne presto si affermeranno da sole, senza imposizioni dall'alto. E noi non potremo far altro che constatarlo".Ne è convinto l'oncologo e senatore del Pd, Umberto Veronesi. Il direttore dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, da sempre sostenitore dei 'cervelli rosa', si è lanciato ieri in un appassionato elogio del gentil sesso, poco prima di premiare 5 giovani scienziate a cui è stata assegnata la borsa di studio 'L'Oreal Italia per le donne e la scienza'.
Nonostante tutto il trend della presenza femminile nelle file della ricerca, osserva, è "ottimistico". E i reticenti, tutti quelli che ancora non si sono arresi alla 'carica rosa', "si persuaderanno che è vantaggioso sostenere le donne".
Veronesi parla per esperienza personale: nell'istituto che dirige a Milano, su un migliaio di dipendenti, 700 sono donne. "E' stato facile per me assumerle come collaboratrici.
E sono convinto che sono una delle ragioni del successo del centro che è balzato ai primi posti delle classifiche europee per la produzione scientifica".
Sostenere i 'cervelli rosa' e metterli in condizioni di esprimere un "potenziale finora sottoutilizzato" è dunque una scelta "nell'interesse collettivo. Il Paese ha bisogno della loro forza", assicura l'oncologo.
Pagina pubblicata il 25 maggio 2009