Tumori, Pap test ogni 3 anni. Veronesi: "le donne devono essere informate"
Per la prevenzione dei tumori femminili Pap test per l'Ieo e test per l'Hpv ogni tre anni. Veronesi: "Aumentare la guaribilità, diagnosi sempre più precoci e prevenzione".
Nel corso del convegno "Le nuove cure a misura di donna", svoltosi all'Istituto oncologico europeo, il professore Umberto Veronesi spiega la nuova situazione.
Nuova perché negli ultimi 50 anni "Nei tumori ginecologici sono avvenuti i cambiamenti più significativi nella lotta al cancro".
Grazie al nuovo test virale associato al Pap test " il cancro del collo dell'utero è ridotto all'incidenza minima" e grazie alla vaccinazione, aggiunge Veronesi, " si avvia a scomparire totalmente in futuro".
Poi c'è la pillola anticoncezionale che può evitare il cancro all'ovaio nel 50% dei casi.
Il passaggio fondamentale, secondo l'oncologo, è che "ora tutte le donne siano correttamente informate".
"L'individuazione della causa virale del cancro della cervice - spiega Veronesi - in alcuni ceppi di Hpv ha rivoluzionato in pochi anni la prevenzione di questo tumore". Ciò si traduce in una inversione del trend della prevenzione oncologica.
C'è bisogno di meno esami, eseguiti con una cadenza temporale maggiore "perché quelli di cui disponiamo sono più efficaci", aggiunge Veronesi.
Quindi il pap test va eseguito con il test Hpv per il papilloma virus ogni tre anni.
Contro il temibile tumore dell'ovaio la pillola anticoncezionale si è rivelata un "potente strumento" in grado di ridurre l'incidenza fino al 50% i casi. Deve essere assunta per un lungo periodo e si è dimostrata efficacie anche "nei casi delle donne a rischio per familiarità".
Il tumore dell'ovaio diagnosticato precocemente può guarire nell'80% dei casi. Ma la situazione attuale è che le diagnosi precoci riguardano meno di un terzo dei casi.
Per approfondire:
29 maggio 2012