Melanoma, il rischio aumenta per chi è nato in primavera
I nati nel periodo primaverile avrebbero una maggiore probabilità di contrarre il melanoma. Lo rivela una ricerca condotta dalla Stanford University e dalla svedese Lund University.
Quelli più a rischio, secondo lo studio pubblicato su International Journal of Epidemiology, sarebbero i nati nei mesi che vanno da marzo e maggio.
Se ne è parlato anche nel corso dell'incontro annuale Euromelanoma Day 2014, dove i dermatologi hanno lanciato l'allarme spiegando che i nati nel periodo indicato hanno una maggiore criticità nell'esposizione alla luce solare, oltre ad una maggiore propensione per lo sviluppo dei tumori della pelle.
Il melanoma è un tumore maligno che interessa la cute, in termini di mortalità è molto aggressivo. A fare la differenza, come in moltissime altre forme tumorali, è il momento in cui si effettua la diagnosi.
Nel caso di diagnosi precoce è possibile la guarigione asportando chirurgicamente il tumore. Nel caso di diagnosi tardiva, il quadro clinico può essere piuttosto severo a causa della diffusione delle cellule tumorali nell'organismo.
In genere il melanoma si manifesta con una macchia o un nodulo che compare sulla pelle. Il colore può essere variegato e i bordi mal definiti.
A livello mondiale il picco di incidenza si aggira tra i 35 e i 65 anni e colpisce un po' di più le donne. Secondo gli studi eseguiti, nelle persone che hanno una colorazione chiara della pelle si verifica una frequenza 17 volte superiore.
Negli uomini occidentali il melanoma colpisce gli uomini prevalentemente sul tronco, nelle donne, invece, ad essere più colpite sono gambe, braccia, viso e cuoi capelluto.
Nel mondo, negli ultimi 20 anni si è verificato un aumento del 4% di casi di melanoma. Un dato che interessa sia gli uomini che le donne, anche se le statistiche più recenti parlano di un rallentamento nel numero delle diagnosi riferite a quest'ultime.
Secondo i dati AIRTUM, in Italia l'incidenza è di 14,3 casi ogni 100 mila uomini e di 13,6 ogni 100 mila donne. Circa la metà delle diagnosi sono eseguite entro i 59 anni di età e, a differenza di altri tipi di tumore, la malattia colpisce anche fasce giovanili. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni è del l'81% e de fortemente correlata allo stato di avanzamento del tumore.
La prevenzione
La diagnosi precoce è l'arma più importante per prevenire il melanoma. Se la malattia viene diagnosticata nella sua fase iniziale si può ottenere, con una semplice asportazione chirurgica, la guarigione nel 95% dei casi. Il ritardo della diagnosi complica la situazione perché il tumore può raggiungere altri organi.
Secondo gli esperti, chi ha avuto a che fare con il melanoma o nel caso ci sia una storia familiare con la malattia, è consigliabile una visita annuale dal dermatologo.
Da non trascurare, inoltre, l'esposizione alla luce solare. Le ustioni possono danneggiare il Dna e una scorretta esposizione al sole può produrre modificazioni cellulari e quindi allo sviluppo del tumore.
E' necessaria, quindi, una grande cautela soprattutto per le persone che hanno molti nei sulla pelle, quelle con la carnagione e occhi chiari.
Sono a rischio anche gli individui che nell'infanzia e nell'adolescenza hanno subito scottature causate dai raggi solari. Infatti la pelle conserva la memoria e i traumi subiti da piccoli possono alzare il rischio di melanoma da grandi.
Un'altra forma di prevenzione sta nella diffusione delle informazioni. Motivo per cui la campagna europea dell'Euromelanoma Day 2014 è stato attivato un numero verde (800 591309).
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