Contraccezione: meglio la spirale e l'impianto, troppi errori con gli altri metodi
Una recente ricerca ha rivelato che le ragazze statunitensi che hanno scelto una spirale (IUD) come contraccezione a lungo termine, dopo il fastidio iniziale di avere un corpo estraneo inserito nel proprio utero, hanno manifestato soddisfazione per la scelta.
L'American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) e l' American Academy of Pediatrics (AAP) hanno sostenuto entrambe lo IUD come contraccezione di prima scelta per le giovani donne che non ha mai avuto figli, "ma molti sanitari, specialmente negli Stati Uniti, pensano tuttora che non sia adatto per le giovani donne", spiega Alexandra M. Hall dell'University of Wisconsin in Menomonie.
Secondo la Hall, "Questo succede a causa di quello che avvenne nel 1970 con lo IUD Dalkon shield IUD,che provocò delle terribili infezioni pelviche".
"Subito dopo però lo IUD è stato ridisegnato - aggiunge la ricercatrice - e ora l'infiammazione pelvica (PID) non è più frequente nelle donne che usano lo IUD rispetto alle donne che usano la pillola".
Per la contraccezione reversibile a lungo termine, la spirale a rame, la spirale ormonale Mirena e l'impianto Implanon (Nexplanon in Italia) inserito sotto la pelle, sono i più efficaci, con un tasso di fallimento dell'1%.
I metodi a breve termine sono la pillola contraccettiva, il cerotto e l'anello vaginale, che hanno un tasso di fallimento del 9% secondo il Centers for Disease Control and Prevention. Il tasso di fallimento è maggiore in questi casi perché vengono usati incostantemente o scorrettamente. Il diaframma e il preservativo sia maschile che femminile, hanno un tasso di fallimento fra il 12 e il 21%,
Nonostante il fatto che lo IUD sia sicuro, efficace e ben tollerato "qualcuno è cauto, e ha timore di provocare dei danni" specialmente alle giovani donne che non hanno mai avuto una gravidanza", aggiunge Hall, che ha lavorato per questo studio alla Cornell University a Ithica, New York.
"I medici e altri sanitari che lavorano molto con le giovani donne devono ascoltare le raccomandazioni dell' ACOG e dell' AAP - spiega Hall - noi vediamo una gravidanza indesiderata come un rischio importante."
Nella ricerca sono state inserite 109 studentesse della Cornell che hanno scelto di inserire una Copper T 380A o una Mirena al levonorgestrel nel 2012 o nel 2013. Le donne, dell'età da 18 a 30 anni, non avevano mai avuto figli.
La maggior parte ha scelto Mirena, mentre solo 21 ha scelto la IUD al rame.
Esse hanno risposto online a un questionario sulle complicazioni, sul sanguinamento, sul desiderio di continuare con tale sistema e in generale sulla soddisfazione, dopo un mese, sei mesi, un anno e 18 mesi dopo l'inserimento.
La maggior parte delle donne ha riferito dolore da moderato a severo al momento dell'inserzione e dolore da leggero a moderato per le prime 24 ore. Il dolore è scomparso per la maggioranza di loro entro una settimana.
Sei mesi più tardi le donne con il copper T riferivano mestruazioni più lunghe più abbondanti e più dolore periodico che quelle con la spirale Mirena.
Tre delle donne espulsero lo IUD spontaneamente, e sette chiesero che venisse tolto per effetti collaterali come dolore o sanguinamento o mancanza di necessità..
Una donna rimase incinta durante lo studio, ma non ci furono casi di perforazione uterina, o di PID o di chlamydia o gonorrhea, come riportato online l'8 Aprile nel Journal of Family Planning and Reproductive Health Care.
Dopo una media di 13 mesi di follow-up, l' 83% delle donne erano contente o molto contente di avere lo IUD e il 75% sosteneva che la procedura di inserzione era andata "molto bene". Quasi il 90% usavano ancora lo IUD dopo un anno e l'87% erano inclini a raccomandarlo a un'amica.
Hall dice che "Questi risultati devono aiutare a preparare le giovani donne all'esperienza di avere uno IUD".
"Il copper T procura mestruazioni più abbondanti, più lunghe e più dolorose, e c'è il bisogno di essere preparati a questo."
In questo e in precendenti studi, inoltre, le donne non hanno scelto uno IUD perché sono state istruite sui potenziali effetti collaterali in anticipo, così quelle che non pensavano di tollerarli, hanno scelto di non metterlo.
"C'è uno stato d'animo in qualche sanitario e fra molti genitori e persone che aiutano le giovani donne a prendere una decisione che può far sì che non si ritenga valido lo IUD per loro", spiega la Julie Strickland, chair of ACOG's Adolescent Health Care Committee, che non ha partecipato allo studio.
"Più diremo che questo si è mostrato sicuro, efficace e ben tollerato, e meglio sarà gradito alle giovani donne", ha dichiarato Strickland all'agenzia Reuters Health.
FONTE: http://bmj.co/1aW4nWb
J Fam Plann Reprod Health Care 2015
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4 maggio 2015