Farmaci, meno leggi ma non meno rigore
Meno leggi e più controlli nel settore farmaceutico? Un'ipotesi "condivisibile, fermo restando che il farmaco rappresenta un bene di salute e, come tale, va garantito". Dunque "meno leggi e meno burocrazia, purché non abbassino il livello di qualità e sicurezza del sistema".A parlare è il ministro della Salute Livia Turco che, nel suo intervento, risponde così all'appello di Farmindustria lanciato oggi in un convegno a Roma. Una richiesta, quella degli industriali, che punta a "un contesto legislativo e regolatorio chiaro, stabile e coerente", all'insegna della trasparenza e di maggiori controlli.
Il ministro risponde poi, e "fa propria", anche un'altra richiesta di Farmindustria: che i controlli non si limitino alla filiera del farmaco, ma siano davvero a 360 gradi su tutto il sistema sanitario. "Non si può chiedere efficienza, rigore e controllo soltanto al settore farmaceutico - afferma Turco - e non c'è dubbio che tutti gli interessati, dalle industrie alle farmacie ai distributori, siano stati finora sottoposti a regole impegnative e limiti, proprio perché nell'occhio del ciclone, data la delicatezza del 'bene farmaco'.
Ma non c'è dubbio - sostiene il ministro - che analogo sforzo vada chiesto a tutti i componenti del sistema sanitario. Dunque bisogna lavorare in un'ottica di sistema: agire su quelli che sono i centri di costo, sulla produzione di beni e servizi, sulla politica del personale, sui costi dei Livelli essenziali di assistenza (nel senso di valutare anche le loro modalità erogative) e realizzare con grande determinazione quella riconversione, tanto evocata ma difficile da realizzare, tra assistenza ospedaliera e territoriale.
Credo - aggiunge - che questo sia il modo per promuovere l'efficienza del Ssn. Sullo snellimento della burocrazia e l'aumento dei controlli nel settore farmaceutico, Turco ricorda che il ministero della Salute e l'Aifa "sono impegnati in maniera concreta e riscontrabile", e ripercorre la 'strada' già intrapresa in questa direzione.
A partire dalla riduzione del "peso burocratico e dei tempi lunghi nelle procedure di autorizzazione dei farmaci", che "sono migliorate - dice Turco - ma sulle quali solleciterò l'Aifa a fare ancora di più". Inoltre sta per essere recepito definitivamente, dal Consiglio dei Ministri, il nuovo Codice farmaceutico europeo e l'Italia è uno dei primi Paesi a farlo".
Pagina pubblicata il 27 novembre 2007