Università, ricercatori italiani con un salario da operaio
I redditi dei ricercatori italiani sono ormai al di sotto del salario operaio. E l'allarme per la fuga di cervelli è una questione reale.
Lo ha detto lo stesso ministro dell'Università e ricerca, Fabio Mussi, che ieri al Question time alla Camera, ha ricordato anche l'impegno del Governo, pari a 20 milioni di euro, per l'aumento delle Borse di dottorato.
Mussi ha riconosciuto la fondatezza dell'allarme sulla fuga dei cervelli. "Scienza e conoscenza - ha detto - non hanno più frontiere. Ma la criticità italiana è doppia: poca creatività proveniente dall'esterno e un'uscita non per libera scelta, ma spinti dal bisogno.
I redditi dei ricercatori sono ormai sotto il salario operaio: borsisti a 800 euro, assegnisti a 1.100, ricercatori a 1.200".
Questa, dunque, per Mussi " è una priorità da affrontare e un problema aperto, non ancora risolto né da questo né da precedenti Governi. Stamani ho presentato al Consiglio universitario nazionale il mio decreto sul dottorato, il Governo distribuirà per aumentare le borse 20 milioni di euro".
Mussi ha ricordato che questo esecutivo ha stanziato, in Finanziaria, 630 milioni di euro per tre anni, facendo risalire la curva degli investimenti nel settore, in discesa negli ultimi anni. "Credo - ha concluso Mussi - che gli investimenti pubblici e privati per la ricerca scientifica e per l'università siano una questione che merita l'attenzione di tutto il Parlamento, perché da questo dipende gran parte del destino del Paese".
Pagina pubblicata il 15 novembre 2007