Anestesisti, sciopero pienamente riuscito
Carpino, punte del 100 per cento in alcune regioni
"Uno sciopero pienamente riuscito, a cui ha aderito l'87,5 per cento degli anestesisti e rianimatori, con punte del 100 per cento nelle Marche e in molti ospedali di altre regioni".
E' il commento del presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi), Vincenzo Carpino, ai 'numeri' della protesta del personale delle sale operatorie.
Uno sciopero che ha bloccato circa 50.000 interventi chirurgici programmati. Secondo l'Aaroi, l'adesione più massiccia si è registrata nelle Marche (100 per cento).
A seguire la Campania (95 per cento), l'Abruzzo (95 per cento), il Friuli Venezia Giulia (95 per cento), il Molise (95 per cento), la Basilicata (90 per cento), il Lazio (90 per cento), la Puglia (90 per cento), la Liguria (85 per cento), l'Umbria (85 per cento), la Sicilia (85 per cento), la Provincia autonoma di Trento (85 per cento), la Sardegna (85 per cento), il Veneto (82 per cento), l'Emilia Romagna (80 per cento), la Lombardia (80 per cento), Piemonte-Valle d'Aosta (80 per cento), la Toscana (80 per cento).
"Lo sciopero è stato proclamato - aggiunge in una nota Carpino - non per difendere interessi corporativi o per chiedere aumenti economici, ma per affermare l'identità professionale della categoria all'interno del Servizio sanitario nazionale.
Gli anestesisti rianimatori sono contro la nascita di figure di medici 'tuttologi e omniscienti' che dovrebbero essere capaci di fare di tutto e che dovrebbero sostituirsi a specialisti già qualificati nel settore. Non si può - aggiunge - far nascere una figura professionale attribuendogli in esclusiva il titolo di medico specialista dell'emergenza".
Non hanno scioperato gli anestesisti e rianimatori della Calabria "che - sottolinea Carpino - hanno così voluto esprimere la loro affettuosa vicinanza alla famiglia della giovane Eva Ruscio, deceduta nei giorni scorsi presso l'ospedale di Vibo Valentia". La protesta del personale delle sale operatorie sembra però non fermarsi con lo sciopero di oggi (ieri ndr).
"Andremo avanti - conclude Carpino - fintanto che i ministri dell'Università Fabio Mussi e della Salute Livia Turco non si decideranno a convocare un tavolo di confronto istituzionale con le categorie interessate".
Pagina pubblicata il 11 dicembre 2007