Medici di Pronto soccorso entrano in agitazione
Stato di agitazione dei medici di Pronto soccorso e di Emergenza territoriale, che chiedono l'attivazione della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza. Le ragioni della mobilitazione verranno illustrate venerdì dalla Simeu (Società italiana di emergenza urgenza) nella Sala consiliare dell'Ordine dei medici di Roma.
La Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza - ricorda la Simeu in una nota - è già presente in molti Paesi dell'Unione europea e in gran parte del mondo. Lo stato di agitazione vuole quindi sollecitare l'intervento dei ministri della Salute, Livia Turco, e dell'Università , Fabio Mussi.
"Per continuare ad assicurare ai cittadini prestazioni di elevata qualità - affermano gli 11 mila medici italiani di emergenza-urgenza - è inderogabile l'attivazione della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza e urgenza e l'avvio di un progetto dedicato alla riorganizzazione e programmazione del settore della emergenza-urgenza. Nel 1998 l'Unione europea ha riconosciuto la Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza". In Italia la Scuola è stata istituita per legge nel maggio 2006, proseguono i medici, "ma i ministeri dell'Università e della Salute continuano a rimandarne l'attivazione". I medici lamentano un ritardo "di 10 anni.
Eppure - concludono - assistiamo 30 milioni di persone l'anno in Pronto soccorso, soccorriamo 800 mila persone all'anno direttamente sul territorio e curiamo oltre 100 mila persone ricoverate in Medicina di urgenza".
Pagina pubblicata il 19 dicembre 2007