Sciopero anestesisti, saltano 50mila interventi
Un lunedì nero per la sanità italiana. Blocco di tutte le sale operatorie degli ospedali della Penisola per l'intera giornata del 10 dicembre. Rinvio obbligato quindi per 50 mila interventi chirurgici programmati, eccetto le emergenze. Incroceranno le braccia gli anestesisti rianimatori dell'Aaroi, ben 12 mila professionisti.
"Chiediamo scusa ai cittadini - dice Vincenzo Carpino, presidente dell'Aaroi - ma vogliamo che si sappia che non scioperiamo per motivi economici o per interessi corporativi, ma per difendere la nostra identità professionale nel Ssn. Scioperiamo per proteggere la salute dei cittadini che rischiano con un provvedimento, tutto politico dell'allora ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti, di trovarsi davanti un medico 'tuttologo e onnisciente'.
Infatti con l'istituzione della nuova Scuola di specializzazione in medicina di emergenza urgenza, finalizzata alla moltiplicazione di nuove figure professionali, unico caso nell'Unione Europea, si vuol dare vita a un medico che dovrebbe comprendere tutte le competenze adesso giustamente affidate a singoli specialisti".
"In particolare, questa nuova figura si dovrebbe occupare di competenze che gli anestesisti rianimatori svolgono quotidianamente datanti anni. Non avremmo voluto fare lo sciopero - aggiunge Carpino - e provocare disagi ai cittadini. Speravamo in un intervento dei ministri dell'Università Fabio Mussi e della Salute Livia Turco. Ma alle nostre richieste si è risposto con il silenzio. Speriamo che questo sciopero convinca le Istituzioni a convocare un tavolo di confronto per trovare una soluzione condivisa".
Questa la richiesta della Umsped Aaroi che sciopera con l'adesione anche di Siaarti (Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva), Siared (Società Italiana di anestesia rianimazione emergenza e dolore) e Cpoar (Collegio professori ordinari di anestesia e rianimazione). Se le Istituzioni non daranno risposte concrete, "le iniziative di protesta saranno inasprite e proseguiranno a oltranza", assicura l'Aaroi.
Pagina pubblicata il 10 dicembre 2007