AMAMI, medici insultati a Buona Domenica
Un duro attacco alla professionalità e alla reputazione dei medici italiani. Questo è quanto è accaduto domenica scorsa, durante la trasmissione "Buona Domenica" andata in onda lo scorso 27 gennaio su Canale 5, secondo un comunicato che è stato diffuso ieri dall'AMAMI (Associazione dei medici accusati di malpractice)."Uno spazio di un'ora e un quarto, costruito - si legge nel testo - appositamente in modo da dare risalto ad alcuni ospiti e non ad altri, ad un messaggio solo a discapito della classe medica: "i medici giocano con la vita dei pazienti", parole testuali pronunciate dalla presentatrice Paola Perego che il 27 gennaio ha trattato durante il suo programma "Buona Domenica" il tema della malasanità. Malasanità come sempre confusa ad arte con la malpractice, due ambiti quasi totalmente diversi.
Fra gli ospiti in studio, oltre al presidente di AMAMI Maurizio Maggiorotti e a Giuseppe Di Domenica, ha partecipato al dibattito il giornalista Alessandro Cecchi Paone che non ha esitato ad accusare più volte la categoria dei medici di essere una corporazione, spostando il discorso dagli errori medici alla politica, allargandolo a screditare le università e l'Ordine dei medici.
La trasmissione - si continua nella nota - è stata completamente impostata per sottolineare faziosamente gli interventi andati male proiettando diapositive con soli titoli di giornali che urlavano casi di casi non riusciti, senza tener conto delle migliaia di operazioni che ogni giorno vanno a buon fine, in un Servizio Sanitario, quello italiano, che per l'OMS è il secondo al mondo (dopo quello francese).
AMAMI - conclude il comunicato - non difende i medici che sbagliano e ha sempre ribadito che è giusto che gli errori appurati vengano puniti. AMAMI prende le parti esclusivamente dei medici che a migliaia ricevono accuse e denunce ingiuste, volte solo al guadagno, a ottenere un risarcimento dalle assicurazioni. Un business ormai consolidato e un argomento che non ha nulla a che fare con i morti e le povere vittime della malasanità. Vittime spesso di ospedali che non funzionano adeguatamente, dove i medici si fanno in quattro per sopperire alle mancanze della struttura".
Pagina pubblicata il 29 gennaio 2008