Malattie della povertà, a Roma l'Istituto per la salute dei migranti
E' nato ieri, presso l'istituto San Gallicano di Roma, il primo Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inpm).L'Inpm è frutto dell'intesa, datata 7 settembre 2006, tra il Ministero della Salute e le Regioni Puglia, Lazio e Sicilia. In ciascuna di esse si troverà un Centro per assistere la popolazione immigrata e quella in difficoltà economiche. Tra i compiti del neonato Inmp, infatti, ci sono quelli di: svolgere, d'intesa con la programmazione nazionale e regionale, attività di ricerca per la promozione della salute di migranti e poveri, elaborare e attuare programmi di formazione professionale e di educazione e comunicazione sanitaria, in rapporto con altri enti.
E ancora: sostenere, in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), le modalità di trattamento delle malattie della povertà nei Paesi in via di sviluppo attraverso la ricerca clinica, elaborare piani di ricerca e modelli anche sperimentali di gestione dei servizi sanitari in collaborazione con Unione europea e Oms, infine dar vita a una rete di istituzioni italiane, europee e internazionali per la promozione della salute dei migranti e assicurare le attività assistenziali tramite le strutture delle regioni che partecipano al progetto.
Il neonato Inmp ha ricevuto dalla legge finanziaria 2006 cinque milioni di euro per il 2007 e 10 milioni sia per il 2008 che per il 2009. La sua sede nazionale sarà presso l'Istituto San Gallicano a Roma, ma le altre due sedi regionali si troveranno nell'Azienda ospedaliera civile 'Tatarella' di Cerignola (Fg) e in quella San Giovanni di Agrigento.
Numerosi i progetti in cantiere, tra cui anche la realizzazione di un corso internazionale di medicina transculturale con accreditamento Ecm per medici, infermieri, operatori socio-sanitari e mediatori culturali. Ma anche un centro di documentazione multimediale, che userà come 'base', la biblioteca dell'istuto San Gallicano.
Pagina pubblicata il 10 gennaio 2008