Niente Ecopass per medici milanesi
Anche i medici di famiglia milanesi che hanno pazienti nel centro cittadino dovranno pagare la 'tassa ecologica', in vigore dal 2 gennaio a Milano, per entrare nell'area a traffico limitato con veicoli 'inquinanti'.Per loro, infatti, non è stata prevista nessuna esenzione, anche se, nell'area interessata ai limiti di circolazione, sono tanti i pazienti anziani, molti dei quali in regime di assistenza domiciliare integrata. Lo denunciano i camici bianchi del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) che sono pronti a gesti eclatanti:"da febbraio organizzeremo periodicamente banchetti in strada, all'altezza dei varchi per il centro, e visiteremo i pazienti per strada", annuncia Roberto Carlo Rossi, presidente dello Snami Lombardia.
Rossi ricorda che sui circa 950 medici di famiglia milanesi almeno 400 hanno pazienti nel centro cittadino. "Si tratta soprattutto di assistiti anziani - precisa - e durante il periodo influenzale un medico può dover fare 5 o 6 visite nell'area a traffico limitato, che tra l'altro è piuttosto allargata. Impossibile pensare di utilizzare i mezzi pubblici che allungherebbero troppo i tempi, privando altri pazienti dell'adeguata assistenza".
Per il presidente dello Snami Lombardia basterebbe semplicemente dotare i camici bianchi di un pass,valido dalle 8 alle 20, orario in cui i medici di famiglia garantiscono la loro assistenza. "Purtroppo - dice Rossi- da parte del Comune non c'è stata sufficiente attenzione a questo problema. Abbiamo ricevuto una telefonata per l'organizzazione di un incontro il 28 dicembre. Una riunione avrebbe dovuto tenersi il 31 dicembre.
Ma i numeri degli uffici preposti, dove abbiamo chiamato, squillavano a vuoto". Lo Snami, però, non si arrende. "Partiremo con i nostri banchetti per strada, finché non ci saranno risposte", ha concluso Rossi.
Pagina pubblicata il 07 gennaio 2008