Snami, crisi politica non blocchi contratto
L'attuale crisi politica "non dovrà bloccare ulteriormente l'iter per il rinnovo dell'Accordo collettivo nazionale della medicina generale. All'inizio della prossima settimana invieremo un comunicato intersindacale lanciando un ultimatum: o il Governo, di qualunque tipo esso sarà, firmerà entro i successivi 20 giorni l'Atto di indirizzo formulato dalla Conferenza Stato-Regioni, oppure scenderemo in piazza a fare il nostro mestiere. Quello di sindacalisti".Parola di Mauro Martini, presidente dello Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani), che oggi a Milano ha presentato la nuova sede nazionale del sindacato.
Dagli storici locali di via Beatrice d'Este, dopo oltre 30 anni di carriera, Snami trasloca in via Ripamonti 40. Riunendo per l'occasione rappresentanti delle istituzioni politiche e di altre organizzazioni sindacali di settore. La lunga serata di Palazzo Madama non fermerà dunque i 'camici bianchi' di famiglia italiani.
"Dopo l'incontro intersindacale dei giorni scorsi, siamo pronti e 'armati' -spiega Martini scegliendo una metafora bellica - Abbiamo ripulito i fucili e oliato i carri armati. Ora attendiamo di sapere nelle prossime ore chi sarà il 'nemico', dove per nemico intendiamo dire interlocutore, controparte. A questa ci rivolgeremo quindi per chiedere la firma dell'Atto di indirizzo, sul quale tutti i sindacati si sono detti contrari, ma che rappresenta un passaggio indispensabile per aprire il dibattito con la Sisac (Struttura interregionale sanitari convenzionati)".
Tale firma è infatti "un mero atto tecnico. Chi di dovere la apponga al più presto", perché dopo due anni di attesa (l'Accordo collettivo nazionale è scaduto dalla fine del 2005),"ora la categoria non ne può proprio più", precisa Martini.
Pagina pubblicata il 28 gennaio 2008