Anaao, l'Ordine dei medici ha diritto di esprimersi su temi chiave
La Federazione degli Ordini dei medici, "organo di rappresentanza della professione medica, ha il pieno diritto e il dovere istituzionale di esprimere il proprio giudizio su questioni che i camici bianchi italiani affrontano quotidianamente nella pratica professionale".Ci tiene a sottolinearlo in una nota l'Anaao Assomed, principale sindacato degli ospedalieri, a proposito delle contestazioni piovute sulla Fnomceo e sul documento varato dalla Commissione deontologica della Federazione su diversi temi etici.
"Sorprende pertanto - continua l'Anaao - il clamore sollevato e sconcerta il fatto che sull'argomento abbiano diritto di parola tutte le categorie e tutte le parti politiche, spesso con dubbia competenza, mentre viene messa in discussione la legittimità dell'espressione di orientamenti deontologici oggetto di un confronto aperto da parte di chi è impegnato in prima linea per assicurare un diritto del cittadino nel rispetto delle leggi dello Stato".
Per l'Anaao, "i temi deontologici costituiscono un argomento di competenza degli ordini professionali che, ricordiamo, sono istituzioni democraticamente elette e non circoli costituiti per affinità ideologiche, i cui giudizi e orientamenti assolvono a un preciso compito a tutela dei cittadini e dovrebbero essere considerati un contributo tecnico al dibattito e alle scelte normative e non pretesto per strumentalizzazioni politiche. A partire da quanto messo a punto dalla Commissione deontologica che, pur esprimendo un positivo equilibrio di valori coerente con il codice deontologico, è stato travolto da una astiosa ed interessata polemica sul voto-non voto" del documento in questione.
Il sindacato esprime perciò "piena solidarietà alla Fnomceo", ribadendo "l'indipendenza e l'autonomia della professione, che non possono essere piegate a esigenze di parte. La comunità non può disconoscere il ruolo sociale del medico e delle sue Istituzioni né accettare diritti di veto o costrizioni al sordomutismo dei suoi organismi istituzionali.
I medici - conclude - non vogliono invadere il campo di competenza delle scelte politiche, ma i partiti facciano altrettanto evitando di reclutarli in maniera surrettizia nelle proprie file, rispettando le opinioni tecnico-scientifiche ed assicurando loro libertà di autonoma espressione".
Pagina pubblicata il 27 febbraio 2008