Igiene, la vera emergenza è nella comunicazione
Una serata intensa per la comunicazione nel campo dell'emergenza sanitaria passata in rassegna accusa da Donato Greco, Capo Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione del Ministero della Salute.L'epidemiologo - intervenuto il 4 febbraio nell'incontro organizzato dalla Delegazione Lazio dell'Associazione della Comunicazione Pubblica presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate di Roma - ha fatto il punto su 30 anni di emergenze sanitarie che hanno scosso l'opinione pubblica italiana: dall'allarme colera del 1973, al pericolo per la diffusione della malattia infettiva del carbonchio (o meglio antrace), passando per la "mucca pazza" fino agli anni recenti della SARS e dell'influenza aviaria.
Sulla base di patologie nulle o statisticamente irrilevanti, Donato Greco ha bollato come incauti e ingenui gli allarmismi che ne sono seguiti. Non è mancata la disamina delle responsabilità che il Capo Dipartimento ripartisce in ugual misura alla spasmodica ricerca dello scoop giornalistico e alla paura dei cittadini cavalcata, talvolta, da interessi di parte.
In qualità di membro della task force per l'emergenza rifiuti in Campania, Donato Greco ha anche potuto constatare l'inesistenza dell'accostamento, rilanciato in questi giorni dai media, tra immondizia e tumori: una "bufala" non supportata da alcun dato. Prima di ricercare i perché delle patologie tumorali in una determinata zona, infatti, è bene sapere che nel neo-battezzato "triangolo della morte" della Campania sono piuttosto elevati i casi di epatite cronica, dovuta a stili di vita e alimentazione errata, che sfociano nel cancro al fegato.
L'analisi di Greco si è spinta anche ai timori legati all'uso di telefoni cellulari e alla esposizione delle antenne: anche in questi casi non esistono dati certi sulla possibili nocività delle radiazioni. I soci dell'associazione e gli operatori della comunicazione presenti hanno condiviso nelle linee generali le preoccupazioni del Capo Dipartimento del Ministero della Salute evidenziando anche le problematiche legate alle spese che, in occasioni di emergenze sanitarie di tale portata, inevitabilmente finiscono per pesare nelle casse dello Stato.
"Incontri come quello che si è svolto oggi dimostrano come i comunicatori pubblici non vogliono nascondersi dietro logiche autoreferenziali" ha dichiarato Cesare Menghi, coordinatore della Delegazione Lazio dell'Associazione di Comunicazione "L'obiettivo condiviso dai componenti della Delegazione è proprio quello di rimettere al centro il "fare comunicazione" ed è su questo che continueremo a lavorare fin dai prossimi appuntamenti".
Pagina pubblicata il 06 febbraio 2008