Il medico è un clinico. Non un burocrate
"Occorre che il medico di medicina generale abbia un potere decisionale e di management della sanità, altrimenti si corre il rischio della perdita del suo ruolo" Il medico di famiglia è un clinico, non un burocrate.Lo ribadiscono i camici bianchi del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) dal congresso interregionale Snami Sud Italia dedicato a 'La regionalizzazione in sanità, incertezze e pericoli', che si è svolto sabato a Mesagne (Br).
Si tratta del secondo congresso interregionale, dopo quello di Bologna dello scorso novembre, "voluto dall'esecutivo del sindacato - dice Mauro Martini, presidente nazionale Snami - per sottolineare la necessità di un contratto unico, con livelli di assistenza e prestazioni uguali in tutta Italia, che può essere integrato a livello locale, migliorandolo e aggiungendo soprattutto risorse".
Il grido di 'dolore' comune a tutti gli interventi dei relatori del congresso pugliese, sottolinea il leader dello Snami, "è il rischio della perdita del rapporto medico-paziente" e la posizione ibrida del medico di famiglia stretto tra le richieste di maggiori prestazioni degli utenti e la diminuzione delle risorse messe a disposizione da Asl e Regioni.
"Occorre che il medico di medicina generale - dice Martini - abbia un potere decisionale e di management della sanità, altrimenti si corre il rischio della perdita del suo ruolo". Al congresso si è parlato anche della medicina difensiva che, se protegge il medico dal contenzioso legale con il paziente, lo espone anche ai controlli delle Aziende sanitarie e addirittura della magistratura contabile in alcuni casi.
"I medici sono stanchi - avverte il presidente Martini - e chiedono sempre più di anticipare la propria uscita da un mondo del lavoro che è sempre meno clinico e sempre più burocratico. Questo svilisce la scienza medica e il giuramento di Ippocrate, al quale i medici si ispirano nella loro professione quotidiana.
Una soluzione - chiude Martini - puntare sull'alleanza tra i medici e pazienti per far comprendere ai politici le nostre comuni esigenze, che coincidono perfettamente".
Pagina pubblicata il 17 febbraio 2008