In Italia sanità per tutti i comunitari
I cittadini comunitari non assicurati, che abitano in Italia, hanno diritto alle cure sanitarie indifferibili ed urgenti, compresa la tutela della maternità e l'interruzione volontaria di gravidanza.Lo precisa, in una nota, il ministero della Salute, riferendo di aver integrato una sua precedente circolare informativa del 3 agosto 2007 sull'argomento. Tra le forme di assistenza garantite, infatti, sono incluse anche le prestazioni sanitarie per la tutela della salute dei minori - come prevede la Convenzione di New York - la tutela della maternità, e l'interruzione volontaria di gravidanza, a parità di condizione con le donne assistite iscritte al Ssn.
Il ministero ricorda, inoltre che "devono essere attivate, nei confronti di queste persone, anche per motivi di sanità pubblica nazionale, le campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassi internazionale e la profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive, in base alla normativa nazionale".
Per tutte queste prestazioni, la Asl è tenuta ad una contabilità separata "da cui risulti l'identità del cittadino comunitario e le prestazioni ricevute, di cui si terrà conto per l'azione di recupero e negoziazione nei confronti degli Stati competenti in sede comunitaria o diplomatica".
In particolare "sono in corso con le autorità sanitarie dei Paesi neocomunitari trattative per una più opportuna regolamentazione delle procedure e dei rapporti contabili relativi alla mobilità sanitaria internazionale".
Pagina pubblicata il 21 febbraio 2008