Ministero Salute, prima intesa con regioni su 194
Primo sì tra il ministero della Salute e i tecnici delle Regioni allo schema di intesa per un atto di indirizzo che ha, tra gli obiettivi, il miglioramento della legge 194, la tutela della salute sessuale e riproduttiva e l'appropriatezza e la qualità del percorso di diagnosi prenatale.
L'accordo preliminare è stato raggiunto oggi al ministero della Salute. Ne dà notizia Livia Turco a margine della manifestazione questa pomeriggio davanti al dicastero di Lungotevere Ripa, delle donne a difesa della legge 194. "Speriamo di portare questo accordo in una delle prossime Conferenze Stato-Regioni", assicura.
L'intesa "che ha trovato favorevoli i tecnici", riguarderà tra l'altro "il potenziamento dei consultori, la diagnosi prenatale e la contraccezione d'emergenza non solo nei consultori, ma anche nei Pronto soccorso e nelle Guardie mediche".
Le parole chiave dell'intesa su ci si sta lavorando, assicura il consigliere del ministro per le politiche della donna Maura Cossutta, "sono prevenzione degli aborti attraverso l'informazione e la contraccezione, la consapevolezza riproduttiva, ma anche un'attenzione alla realtà degli immigrati attraverso progetti specifici e mediatori culturali. Non a caso - ricorda Cossutta - sono le donne non italiane quelle che ricorrono all'aborto più frequentemente".
Attenzione sarà rivolta anche al problema della diagnosi prenatale. "In questi casi - riprende Cossutta - il tema è quello della diversità della qualità e dell'offerta dei servizi nelle varie Regioni. Ci sono ancora - denuncia - operatori che non sono in grado di leggere in maniera appropriata gli esami più moderni. O di assicurare tempi ragionevoli in modo da non indurre le donne a scelte frettolose in caso di esami con esito positivo".
Pagina pubblicata il 15 febbraio 2008