Nel Ssn burocrazia e sperequazioni
Rapporto Pit Salute 2007Prestazioni sanitarie troppo diverse da Regione a Regione e troppa burocrazia. Sono questi i difetti principali dell'attuale assetto sanitario in base all'ultimo rapporto Pit Salute 2007 'Ai confini della sanità. I cittadini alle prese con il federalismo', elaborato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (Tdm). "Sebbene gli errori medici (18%), l'accesso alle informazioni e documentazioni (17%) e l'invalidità (8,2%) risultino in testa alle segnalazioni dei cittadini - rileva il rapporto - un'attenta analisi dei dati rivela come sia il federalismo (17,4%) il tema emergente dell'anno.
La mobilità sanitaria (8%), sia nazionale (75% della mobilità) che internazionale (25%), e i diversi aspetti legati all'accesso ai farmaci (3,9%), così come la permanenza delle liste di attesa (5,5%) evidenziano come i cittadini si ritrovino sempre più schiacciati da scelte amministrative, più o meno consapevoli, che limitano i propri diritti, anche in contrapposizione a scelte di indirizzo nazionali come quelle contenute nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)". Quanto alla burocrazia, in molte occasioni un è "muro difficilmente superabile". Esemplificativa in questo senso è la condizione denunciata dagli italiani con malattie rare.
La solitudine (1,8%) che segnalano, la difficoltà a ottenere benefici o una diagnosi (29%), o l'accesso a una cura (16%). Fattori che spingono questi pazienti a rivolgersi a cure all'estero (15%). La solitudine non riguarda tuttavia solo questi malati, ma più in generale tutti i cittadini che si misurano con il Ssn, denuncia Cittadinanzattiva-Tdm, mettendo in luce una "incapacità delle strutture di comunicare efficacemente con gli utenti. Infatti, il 13% delle segnalazioni riguarda proprio l'accesso alle informazioni, cioè come accedere ai servizi sanitari (26%) e come orientarsi nelle scelte (22%). Discorso a parte per il tema dell'invalidità (8,2%), area che registra dal 2004 un aumento costante delle segnalazioni".
"I programmi degli schieramenti tacciono sul principale pilastro del nostro welfare - denuncia Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva - Tutto questo è particolarmente grave, proprio alla luce dei dati presentati oggi, che sottolineano l'estrema frantumazione del sistema sanitario".
In particolare, suggerisce Petrangolini, occorrono "un riequilibrio tra ministero della Salute e Regioni, e l'istituzione di un osservatorio sul federalismo per assicurare l'uniformità del trattamento; potenziare i controlli sull'effettiva erogazione dei Lea; l'adozione della Carta europea dei diritti del malato da parte del Parlamento, dei Consigli regionali e degli ordini professionali; la partecipazione dei cittadini alla valutazione di strutture, dirigenti e professionisti, e alla formazione dei programmi regionali e aziendali; la riduzione dei tempi di attesa attraverso l'applicazione uniforme della normativa nazionale che prevede tempi massimi per prestazioni, blocco delle prenotazione e l'attesa di non più di 72 ore per le urgenze differibili".
Pagina pubblicata il 18 marzo 2008