Spesa farmaceutica, più che la marca, il prezzo
Nel 2008 il mercato dei farmaci generici avrà un'incidenza sulla spesa farmaceutica complessiva del Servizio sanitario nazionale pari a circa il 24%.La stima è contenuta nell'intervento svolto da Nello Martini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, al Forum Sanità Futura in corso a Cernobbio (Como).
Un dato che testimonia una crescita costante del peso dei medicinali equivalenti: se infatti nel 2001 si registrava al massimo un impatto dell'1% sulla spesa e del 2,1% sul totale delle prescrizioni, le percentuali sono andate crescendo, passando rispettivamente al 9,8% sulla spesa e al 20,8% sulle dosi prescritte nel 2003, per arrivare al 13,1% e al 24,8% del 2006, e attestarsi al 18,7% sul totale di spesa e al 29,7% sulle ricette del 2007. "Quest'anno ci saranno molecole importanti che perderanno la copertura brevettuale", ha ricordato Martini. Sono infatti 12 i principi attivi in scadenza brevettuale nel 2008.
"Molecole che garantiranno risparmi per il Ssn per un totale di 411 milioni di euro", ha assicurato il direttore generale dell'Aifa. Sui dati però non concordano i produttori di farmaci generici, che parlano di cifre diverse: secondo Assogenerici, infatti, gli equivalenti avrebbero un'incidenza reale di mercato pari al 4,8% per valori e all'8,5% per unità vendute. "La differenza di cifre - ha precisato Martini - è dovuta al fatto che, quando c'è un medicinale non più coperto da brevetto, i farmaci che appartengono a questa molecola possono avere un nome commerciale o uno chimico (quello del principio attivo).
Per entrambi, il Ssn rimborsa il prezzo più basso. Dunque, la spesa pubblica nazionale è la somma di tutte le prescrizioni pagate al prezzo più basso (salvo che il cittadino voglia comprare il farmaco più caro, pagandone la differenza). Se quantifichiamo allora - ha spiegato - tutta la spesa per farmaci fuori brevetto, con o senza nome commerciale, si arriva alla percentuale del 24%.
Se al contrario, come fanno i produttori, si quantifica la spesa solo per i farmaci con nome del principio attivo, allora la percentuale si ferma al 4,8%. Per il Ssn però - ha concluso - una volta che il medicinale ha perduto il brevetto e viene rimborsato per una certa somma, che si chiami in un modo o nell'altro, non cambia nulla".
Pagina pubblicata il 18 marzo 2008