Cimo, l'ottimismo di Colozzi è ingiustificato
"L'ottimismo del presidente del Comitato di settore delle Regioni per il comparto sanità, Romano Colozzi, che ipotizzava una rapida chiusura del contratto dei medici dipendenti, si è dimostrato, purtroppo, del tutto ingiustificato".
Ad affermarlo è Stefano Biasioli, presidente nazionale della Cimo-Asmd, all'indomani della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, venerdì all'Aran.
"Ieri sera (venerdì ndr) - sottolinea in una nota Biasioli - si è verificata una grave frattura delle trattative, per la manifesta volontà sia dell'Aran, ma soprattutto delle Regioni". I problemi sono sorti sul periodo di riposo dei medici, dopo una guardia notturna o dopo il servizio diurno.
"La parte pubblica - aggiunge il numero uno della Cimo - ha dichiarato di non essere in grado di risolvere in modo adeguato il problema della sicurezza del lavoro medico e ha chiesto una pausa di 20 giorni alla trattativa.
E' molto strano che le Regioni non capiscano che la garanzia di riposi compensativi adeguati dopo la guardia notturna e nell'arco della giornata è fondamentale per un lavoro medico sicuro, per la qualità delle cure e per la sicurezza dei malati.
Le Regioni intenderebbero invece costringere i medici dipendenti ad un lavoro supplementare, ben superiore alle 38 ore settimanali previste dai contratti, e in evidente e ingiustificata deroga rispetto alle previsioni del decreto legislativo 66 del 2003".
Biasioli non intende però abbassare la guardia e si dice pronto a difendere le ragioni della categoria. "Se la trattativa non sarà rapidamente ripresa i medici, che hanno già unitariamente dichiarato lo stato di agitazione, saranno costretti ad azioni più incisive fino allo sciopero e al coinvolgimento degli Uffici provinciali del lavoro", conclude Biasioli.
Pagina pubblicata il 14 aprile 2008