Est Europa la culla della TBC resistente
"Il 60 per cento dei casi di tubercolosi resistente ai farmaci, nel mondo, si concentra in Europa orientale. Soprattutto in Ucraina e Russia, e poi nei Paesi baltici".
Questo il quadro allarmante delineato da Shaheen Mehtar, una delle massime esperte mondiali della malattia, che partecipa a Barcellona al XVIII Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid).
Percentuali preoccupanti e ben al di sopra di quelle registrate in Europa occidentale, che si attestano al 5-7 per cento. In Usa si torna a salire fino al 14 per cento mentre in Asia e Africa si precipita all'1 per cento.
"Ma solo perché in questi continenti è più difficile che si sviluppi la multiresistenza, perché spesso la tubercolosi non è trattata affatto", precisa la specialista. Tassi di infezioni tanto alti, nella forma difficilmente curabile che può sfociare nella super tbc che non risponde ad alcun trattamento, determinano un vero e proprio allarme sanitario.
"Dobbiamo aiutare questi Paesi - dice Mehtar - con la formazione e l'educazione. Le uniche armi a disposizione". La regola che la super esperta suggerisce, ai Paesi dell'Est Europa come agli altri è quella del 'Think Tb', ossia del "pensa che possa essere tubercolosi".
E' "semplice - dice all'ADNKRONOS SALUTE - se una tosse dura più di tre settimane, ed è accompagnata da febbricola e da sudorazione notturna, non escludere a priori la tubercolosi". In questi casi conviene dunque"fare gli opportuni accertamenti, anche per chi vive accanto. La diagnosi rapida - conclude - è una delle migliori armi per mettere in scacco la malattia".
Pagina pubblicata il 20 aprile 2008