La 180 va solo modernizzata
La legge 180 di riforma dell'assistenza psichiatrica, che quest'anno compie 30 anni e che è passata alla storia per aver fissato la chiusura dei manicomi, "è intoccabile. E' una legge quadro tecnicamente inattaccabile e per questo, nonostante i numerosi tentativi, nessuno è mai riuscito a riformarla.
Ma ha bisogno di essere modernizzata e adattata ai tempi di oggi". Parola di Pierluigi Scapicchio, past presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), che ha partecipato al convegno 'La psichiatria del nuovo millennio: progressi e innovazioni', organizzato ieri a Roma.
"Oggi però - ha detto l'esperto a margine dell'incontro - è come se avessimo 21 normative diverse, una per ogni Regione e provincia italiana, e dovremmo studiare cosa cambiare in ognuna di queste realtà territoriali. Non è dunque modificabile la qualità dei principi contenuti nella legge Basaglia, bensì l'organizzazione assistenziale: dobbiamo cambiare il funzionamento dei dipartimenti di salute mentale per una ragione molto banale e cioè perchè la società odierna non è più quella di una volta.
Una società globalizzata, disgregata, liquida, come dicono alcuni, non può essere uguale a quella di 30 anni fa. La rete territoriale di assistenza regge il peso degli anni, ma occorre modificarla su un piano di struttura e di funzione per soddisfare la domanda sociale attuale. In parole povere non possiamo limitarci a essere meri gestori di posti letto in ospedale, pochi e rapidi nel transito, ma dobbiamo modificare il concetto di residenzialità, evitando che i malati siano lasciati a loro stessi ricreando una situazione simile ai vecchi manicomi.
Bisogna integrare problematiche sociali e sanitarie, come è avvenuto col nuovo ministero del Welfare, e avere un soggetto istituzionalmente forte che sovrintenda a questo genere di problemi, senza far ricadere le responsabilità sugli operatori".
Pagina pubblicata il 21 maggio 2008