Omeopati a Sacconi, basta discriminazioni
Una lunga lettera al nuovo responsabile della Salute per chiedere "scelte forti e coraggiose" a favore di "milioni di cittadini e migliaia di medici e operatori" che hanno deciso di curarsi con le medicine non convenzionali.
A scrivere a Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, la Federazione italiana delle associazioni e dei medici omeopati (Fiamo) che chiede la cancellazione delle discriminazioni culturali, sociali ed economiche per i cittadini che si curano, per libera scelta, con l'omeopatia e altre medicine naturali.
E gli omeopati denunciano la presenza di una vera e propria "omeo-fobia", ovvero "un costante attacco da parte delle istituzioni culturali e scientifiche ufficiali nei confronti della medicina omeopatica".
E la conseguente discriminazione "dei medici omeopati tacciati di empirismo antiscientifico, opponendo una totale cecità di comodo alle centinaia e centinaia di prove di efficacia dell'omeopatia offerte da studi clinici pubblicati nella letteratura internazionale".
"Le chiediamo di intervenire - scrive la Fiamo nella lettera a Sacconi - e sanare una frattura che, ormai sempre più inaccettabile, si è creata tra cittadini di serie A che si curano con la farmacologia ufficiale e i milioni, di serie B, discriminati da un intollerabile pregiudizio negativo da parte del mondo accademico ammalato di 'presunzione di verità', che si scaglia contro tutti noi che abbiamo scelto di privilegiare in tutte le situazioni cliniche che lo permettono una strada terapeutica naturale, dolce ed economicamente poco costosa".
Pagina pubblicata il 13 maggio 2008