Prescrizione esami spetti a radiologo
Non solo tecnici: i radiologi italiani puntano a un ruolo di protagonista, insomma a prescrivere gli esami diagnostici. Lo sottolinea Alfredo Siani, direttore area funzionale di radiodiagnostica dell'Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, che oggi si insedia alla presidenza della Società italiana di radiologia medica (Sirm), succedendo a Roberto Lagalla, ordinario di Radiologia all'Università di Palermo.
"Dobbiamo andare sempre più verso la radiologia clinica e la radiologia d'organo - ha detto a Roma Siani, in occasione della chiusura del 43.esimo Congresso nazionale della società scientifica che riunisce oltre 8 mila radiologi italiani - Il radiologo deve diventare l'interlocutore del clinico medico. Ma noi siamo di fatto anche clinici, non solo tecnici; dovrebbe spettare al radiologo il compito di prescrivere gli esami diagnostici.
Al medico di medicina generale o ad altri specialisti - ha aggiunto - il compito di inviare una richiesta di accertamenti per un sospetto diagnostico. Sta, poi, al radiologo decidere l'esame più appropriato per quel tipo di paziente. E', dunque, indispensabile un'adeguata preparazione anche clinica, pena il rischio di richieste di esami inutili, che aumentano la spesa e i tempi di attesa".
Ma non basta. "Come società scientifica dobbiamo tutelare la professione da ingerenze esterne", ha proseguito Siani. Per questo sono necessarie "da una parte elevate competenze, dall'altra la consapevolezza della forza della categoria, partendo da una conoscenza approfondita della situazione della radiologia in Italia".
Di fondamentale importanza il censimento delle strutture radiologiche presenti sul territorio nazionale. Un lavoro già avviato, che permetterà di avere una fotografia reale della situazione del Paese, "con riferimento al numero di radiologi per struttura, allo stato delle attrezzature e all'organizzazione del lavoro", spiega il vertice Sirm. Entro il 2010 tutte le strutture pubbliche e private accreditate saranno analizzate, e il censimento continuerà con report annuali a monitorare la situazione per 10 anni.
Il lavoro permetterà anche di quantificare il ricorso all'outsourcing. "Un punto fondamentale, perché l'utilizzo di risorse esterne deve rispondere a criteri di qualità e non di quantità", ha specificato Siani. "Alla luce di quello che ha anticipato il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio nella cerimonia di apertura dei lavori del congresso Sirm - ha precisato Siani - il privato accreditato avrà un peso più importante nei prossimi 5 anni di quanto non abbia avuto in precedenza". Il neopresidente concorda con questa impostazione, "a patto che - ha concluso - si parli di privato di qualità".
Pagina pubblicata il 28 maggio 2008