Staminali promettenti contro la sordità
Disturbi dell'udito affliggono il 10-12% degli italiani, dai bambini agli adulti, fino agli anziani. "Circa mille bimbi ogni anno nascono con sordità completa congenita, cui si aggiungono i piccoli che perdono l'udito crescendo", ricordano gli specialisti dell'Ens (Ente nazionale sordi).L'ente, che insieme alla Scuola di specializzazione di Audiologia dell'Università di Roma La Sapienza, ha organizzato per oggi e domani a Roma la I Conferenza nazionale sulla sordità. L'Ens unisce circa 32 mila sordi, di cui la maggior parte conosce il linguaggio dei segni, e da anni si batte per il riconoscimento di questa forma di espressione e contro ogni pregiudizio nei confronti di chi non sente.
Fino a oggi ai gravi problemi di udito si è cercato di ovviare con impianti cocleari e protesi, ma secondo gli specialisti dell'Ens queste soluzioni non bastano. "Molto promettenti sono le ricerche sulle cellule staminali, protagoniste di test sugli animali.
Si pensa che nei prossimi cinque anni si passerà ai primi studi sull'uomo". Ma da dove prendere le staminali necessarie a ricostruire la coclea danneggiata? L'idea degli specialisti dell'Ens è quella di puntare sul cordone ombelicale, e in particolare sull'esistenza alla Sapienza di una Banca specializzata nella conservazione del cordone.
"Vogliamo incentivare le ricerche mirate alle sperimentazioni con le cellule da cordone", spiegano gli specialisti. La sordità è una disabilità che non si vede, per questo se ne sottovalutano spesso la gravità e le conseguenze socio-culturali e comunicative. Che possono condurre alla discriminazione e all'emarginazione della persona sorda.
"Informazione, comunicazione, educazione, lavoro e benessere sono diritti inalienabili di tutti, e naturalmente delle persone sorde - conclude il presidente dell'Ens, Ida Collu, in una nota - Diritti per cui occorre lottare insieme, oltre ogni forma di pregiudizio".
Pagina pubblicata il 07 maggio 2008