Troppo vecchio 65 per cento mammografi
Troppi mammografi d'epoca negli ospedali della Penisola. Solo il 35 per cento di questi apparecchi, infatti, ha meno di 5 anni. Mentre circa il 65 per cento funziona da troppi anni, a volte anche più di 10.Il dato emerge dai risultati preliminari del Censimento 'ad hoc', eseguito dalla Società italiana di radiologia medica (Sirm) e illustrato ieri a Roma dagli specialisti, alla vigilia del loro congresso nazionale.
"Ci vuole poco a far diventare vecchi questi apparecchi, cruciali per lo screening e la diagnosi precoce di tumore al seno", dice Roberto Lagalla, presidente Sirm. Ma se le attrezzature datate "sono sicure dal punto di vista delle radiazioni, perché sottoposte a regolari controlli, potrebbero non avere la sensibilità di quelle più moderne" nel permettere di rilevare con chiarezza anche le microlesioni nelle donne più giovani.
Insomma, l'idea di una rottamazione dei mammografi non dispiace agli specialisti. Discorso, in parte, diverso per le altre apparecchiature censite nello studio e attive in 175 ospedali pubblici di 6 fra regioni e province autonome. Su 2.080 apparecchiature, il 12 per cento è rappresentato da Tc (tomografie computerizzate), il 5 per cento da Rm (Risonanze magnetiche), il 5 per cento da mammografi.
In tutto, il 44 per cento ha meno di 5 anni, mentre il 23 per cento ne ha più di 10. Più vetusti gli apparecchi di Rx tradizionale (oltre il 40 per cento ha più di 10 anni, ma ci sono alcuni che arrivano a 40 primavere).
Pagina pubblicata il 23 maggio 2008