Un referente forte per i medici
I medici, 'orfani' del ministero della Salute, ora inglobato nel Welfare, sono preoccupati per la mancanza di un riferimento autorevole per la sanità. E chiedono un referente nazionale 'forte' per il settore, in grado in particolare di garantire l'applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio e i controlli necessari.Questo, in sintesi, il punto di vista dei camici bianchi sul nuovo assetto della sanità italiana, espresso da rappresentanti sindacali e della professione che ieri hanno partecipato alla giornata di apertura del congresso del sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), in corso a Cervia (Ra).
Per i medici non si tratta di un problema di nome. "L'importante- ha detto Giacomo Milillo, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale - non è il contenitore ma ciò che la struttura, viceministero o altro, sarà in grado di fare concretamente.
Ciononostante auspico il ripristino di una struttura forte: credo che il responsabile della Sanità debba sedere nel Consiglio dei ministri". L'accorpamento nel Welfare, ha continuato Milillo, "è condivisibile per quanto riguarda sanità e sociale.
Ma mi sembra pericolosa l'aggiunta del lavoro, che allarga troppo le competenze e si rischia ogni volta, tra previdenza e salute, di dover togliere risorse all'una a favore dell'altra". Preoccupazioni anche da parte dello Snami che, dal congresso, ha chiesto "il ritorno di un ministero a valenza nazionale, a garanzia di una sanità nazionale a tutela della salute nostra e dei nostri cittadini".
Pagina pubblicata il 21 maggio 2008