Chi manca all'appello dell'HPV
Lombardia, Calabria e Puglia sono le Regioni italiane che mancano all'appello per completare l'avvio della vaccinazione nazionale delle dodicenni contro il Papillomavirus umano (HPV), principale causa del tumore al collo dell'utero.
Il ministero della Salute ha infatti raccomandato l'immunizzazione gratuita e attiva per questa coorte di giovani, con un programma su base regionale a cui, a oggi, quasi tutte le regioni hanno aderito.
E dato il target principale della campagna, le ragazzine di 12 anni, esperti pediatri si sono riuniti a Pollenzo (Torino) per elaborare un documento tecnico su tutti gli aspetti della vaccinazione contro l'HPV, dedicato proprio a questi specialisti.
In Italia, all'età di 12 anni - ricorda una nota - il 96,8% delle bambine ha già manifestato i primi segni di sviluppo puberale e l'età media della prima mestruazione è di 12,4 anni. Da uno studio condotto dall'AIED (l'Associazione italiana demografica per l'educazione sessuale) sulla contraccezione emerge che l'inizio dell'attività sessuale nel 25% dei giovani avviene tra i 13 e 15 anni e nel 55% tra i 16 e 18 anni.
Altre indagini segnalano, inoltre, che l'1% dei giovani ha rapporti sessuali entro i 12 anni e un terzo entro i 17 anni. Essendo la vaccinazione anti-HPV più indicata prima dell'inizio dell'attività sessuale, in Italia si è deciso di intervenire sulle dodicenni.
Il documento stilato dai pediatri, in fase di attuazione definitiva, analizza l'attuale situazione della prevenzione anti-HPV, facendo il punto sull'incidenza delle principali patologie legate al virus, tra cui il cancro e i condilomi genitali, con l'obiettivo di delineare, sulla base delle raccomandazioni del ministero della Salute, da un lato le linee di comportamento per i pediatri e dall'altro far rilevare l'importanza di questa figura nel rapporto con i genitori e nella gestione della salute dei ragazzi.
Pagina pubblicata il 08 giugno 2008