Cimo, non rimandare a settembre il nodo medici
Il Governo non 'rimandi a settembre' i problemi dei camici bianchi. "Brunetta e Sacconi dovrebbero darsi da fare per evitare di trovarsi tra i piedi, dopo l'estate, questioni scottanti" che riguardano la professione medica: contratto ancora di firmare, scadenza delle proroga per libera professione intramoenia e turni di riposo.
Il 'consiglio' arriva da Stefano Biasioli, presidente nazionale del sindacato medico Cimo-Asmd. Per quanto riguarda le trattative per il contratto Biasioli sottolinea che "in questa settimana l'Aran ha informalmente consultato, una per volta, le singole organizzazioni sindacali mediche per un 'giro di tavolo' prima della pausa estiva".
Ma "dagli incontri - si legge in una nota- non sono emerse sostanziali novità rispetto ai problemi che avevano portato allo stop, voluto dall'Aran, del 10 aprile". Per Biasioli, il contratto 2006-2009 è "l'ennesima testimonianza di quanto la malapolitica rispetti le scadenze contrattuali dei dirigenti pubblici. La malapolitica non finanzia i contratti pubblica. La malapolitica non controlla le proprie agenzie".
Sul tavolo anche "il destino - dice il leader sindacale - della libera professione intramoenia allargata che, senza interventi, morirà il 31 gennaio 2009. E così, anche questa estate, come quella di due anni fa, sarà dominata dal tormentone libero-professionale". In ballo, infine, l'applicazione del decreto legislativo (66/2003) - sulll'organizzazione dell'orario di lavoro, le ferie, il riposo, lavoro straordinario, lavoro notturno, turni eccetera - nelle aziende sanitarie, "con ovvie conseguenze - conclude Biasioli - sul lavoro medico. Tre problemi scottanti, all'inizio dell'estate" che la buona politica dovrà risolvere.
Pagina pubblicata il 23 giugno 2008