In Sicilia tagli solo ai servizi
"In Sicilia si tagliano i servizi per i cittadini, ma non si toccano i 'santuari' degli sprechi in sanità". Parola di Salvo Calì, segretario nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi), che prende posizione contro i provvedimenti ipotizzati dal neo assessore alla Sanità siciliano, Massimo Russo, per ripianare il deficit della spesa sanitaria dell'Isola.
Provvedimenti che, per lo Smi, "colpiscono i settori più deboli, come le guardie mediche e lasciano aperto il rubinetto degli sprechi, per esempio la farmaceutica e la ridondanza di posti letto dell'ospedalità privata e pubblica". Per Calì, come sottolinea in una nota, "cambiano gli assessori, ma nella sanità siciliana non cambia mai niente. Dopo anni di polemiche, di marce di protesta dei sindaci e dei cittadini, decine di incontri e di piani alternativi presentati dai sindacati medici, la Regione ritorna al punto di partenza.
Il potenziamento del territorio rimane così solo uno slogan per l'attività convegnistica, la sanità rimane tutta proiettata sull'ospedale e la Sicilia si allontana sempre di più dai modelli europei". Il numero uno dello Smi non rinnega la necessità di una rimodulazione del servizio di guardia medica. Propone però di renderlo "più efficiente e moderno".
Anche perché dismetterlo "lascerebbe intere zone dell'interno dell'Isola senza alcun presidio sanitario, caricando nelle città tutto il peso delle emergenze sul pronto soccorso. Chiediamo quindi ancora una volta al neo assessore - conclude Calì - di rivedere la sua posizione, di aprire un dialogo con i medici, di confrontarsi con chi vuole una sanità, europea, moderna, efficiente e proiettata sul territorio".
Pagina pubblicata il 24 giugno 2008