Inchiesta AIFA: c'è un sistema da mantenere
"Ci vuole rispetto e attesa dei tempi della magistratura, però ritengo anche che non si possa lasciare uno strumento come l'Agenzia italiana del farmaco, che si è rivelato fondamentale per il cambio della politica farmaceutica in Italia, in mezzo a una palude".Ad affermarlo è stato Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato commentando l'inchiesta giudiziaria su presunti episodi di corruzione che ha coinvolto in queste settimane i vertici dell'AIFA.
"Il fatto che ci possano essere alcuni che si siano comportati male - ha proseguito Tomassini - deve essere verificato, ma non può essere messo in discussione tutto il meccanismo" di funzionamento dell'AIFA.
"Un sistema che, dopo questo periodo di rodaggio, potrà anche meritare un pit stop, ma ritengo che debba essere mantenuto, anche per evitare, ad esempio nel settore della ricerca farmaceutica, il ritorno a circuiti universitari paludati, che hanno portato all'autoreferenzialità e all'utilizzo improprio di fondi dedicati alla ricerca per altri scopi".
Pagina pubblicata il 04 giugno 2008