Sul ticket si vada leggeri
Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, chiede di non adottare ticket pesanti che gravino sulle tasche dei malati, ma di favorire mini-ticket, più leggeri, per scoraggiare l'abuso di farmaci da parte del cittadino.Il suggerimento arriva in vista del varo della Finanziaria 2009 e alla luce dell'ipotesi di reintroduzione del ticket da 10 euro su visite ed esami specialistici.
"Quando ero ministro - dice Veronesi - ero contrario ai ticket perché penso che, come sono stati sviluppati, rappresentino un aggravio ulteriore per i più deboli, cioè i malati. Non è giusto che, oltre a dover affrontare il peso della malattia, il paziente sia tassato da qualcosa in più".
L'oncologo ricorda che "all'inizio il ticket era una piccolissima tassa che doveva scoraggiare il consumo eccessivo di farmaci, ma poi è diventato una vera e propria compartecipazione alla spesa sanitaria". Veronesi precisa: "Se il ticket è una piccolissima frazione della spesa, che serve giusto a proteggere dal consumo eccessivo di farmaci, allora ha un senso.
L'abuso di medicinali va infatti evitato, perché è un costo inutile per il Paese. Se il ticket è minimo e ha questa finalità sono d'accordo, altrimenti no perché esce dalla legge sanitaria italiana".
Pagina pubblicata il 18 giugno 2008