Tristi se il bimbo non arriva
L'equilibrio psichico di persone che devono fare i conti con una gravidanza che tarda ad arrivare è messo a dura prova.
La conferma arriva da molti studi secondo i quali ci sono segnali e quadri clinici o subclinici rispondenti a criteri di disturbi psichiatrici, tra i quali depressione, ansia, sintomi ossessivi-compulsivi.
I lavori che hanno fatto emergere questo risvolto dell'infertilità si basano sull'osservazione delle psicopatologie che emergono come conseguenza della sensazione di molteplice perdita: di un potenziale bambino, di un obiettivo, della gravidanza, della possibilità di avere una progenie, del controllo del proprio corpo. Gli stati emotivi che accompagnano questa percezione sono un calo dell'autostima, senso di colpa, rabbia ostilità e tristezza, che a volte diventano problemi coniugali e disturbi della sessualità.
Per approfondire l'argomento un gruppo di ricerca italiano dell'Università di Siena ha arruolato, presso il centro specializzato Le Scotte, di Siena, coppie che avevano da poco avuto una diagnosi di infertilità, intesa come insuccesso nel concepimento dopo un anno di tentativi con metodi naturali, ma ancora non avviate a un percorso terapeutico.
Oltre a verificare eventuale riscontro dei criteri previsti dal manuale diagnostico per i disturbi mentali (DMS-IV), sono stati appurati anche pregressi stati psicologici alterati o patologici, in due gruppi di coppie: 81 infertili in cui l'età media era di 35 anni, 70 al terzo mese di gravidanza di età media di 31 anni.
Le osservazioni hanno portato risultati coerenti con quanto finora riscontrato da altri studi: i problemi psichiatrici erano più frequenti tra i soggetti infertili e questo era particolarmente vero per i disturbi dell'adattamento, cioè sintomi emotivi e comportamentali clinicamente significativi che si sviluppano in risposta a uno o più fattori stressanti identificabili.
Pagina pubblicata il 13 giugno 2008