Contro la manovra sciopero d'ottobre
L'intersindacale presenta iniziative di protesta. Una delle iniziative prevede anche il ricorso alla corte UE contro la cancellazione dei riposi e dei limiti sugli orari.I medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale si preparano ad un autunno 'caldo' che culminerà con tre giornate di sciopero ad ottobre e una manifestazione nazionale a Roma. E sono diverse le iniziative di protesta contro la Manovra 2009 annunciate ieri, in una conferenza stampa a Roma, dalle otto sigle di categoria dell'intersindacale medica, nonostante l'incontro di ieri con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e i sottosegretari Ferruccio Fazio e Francesca Martini.
"Un incontro civile, collaborativo e carico di buone intenzioni" ha spiegato il segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Carlo Lusenti. "I fatti con cui ci confrontiamo, al di là delle positive aperture, sono contenuti nella Manovra economica che sta per essere approvata" e che "in singole norme sparse" si presenta come "punitiva per i medici" mentre sferra "un attacco mortale al Servizio sanitario nazionale che viene ridisegnato come un sistema di assistenza povero per i poveri.
E questo i medici non lo vogliono nè per la categoria nè per i cittadini". Lusenti ha ricordato che "ai fatti si risponde con i fatti, siamo contenti per le aperture ma non possiamo che protestare contro norme che rischiano di sottrarre ai cittadini utenti il diritto alla qualità e alla sicurezza delle cure". Le organizzazioni sindacali dunque cominceranno le loro azioni di protesta con il ricorso per alcune disposizioni contenute nel dl 112 che sta per essere convertito dal Parlamento presso la Corte europea, presso il Tar e presso la Corte Costituzionale.
I medici ricorreranno in particolare contro la cancellazione dei turni di riposo e dei limiti sugli orari di lavoro. I camici bianchi protesteranno anche attraverso: la stretta osservanza dell'orario di lavoro, (38 settimanali comprensive di frammentazione), il blocco dello straordinario a un massimo di 250 ore l'anno come previsto dal decreto legislativo 66 del 2003, con eventuali denunce al Tribunale del Lavoro in caso di esubero, l'utilizzo delle ferie maturate nel corso dell'anno come previsto dal contratto di lavoro.
Pagina pubblicata il 24 luglio 2008