I conti della Sanità secondo Tremonti
Ieri è stato, per la prima volta, il titolare dell'Economia a esprimersi sulla questione del finanziamento, o della sua riduzione."Nel 2009 non sono previsti interventi riduttivi - ha detto Giulio Tremonti - all'opposto c'è il finanziamento dei ticket che sarebbero scattati secondo quanto previsto dalla Finanziaria del precedente Esecutivo. Dal 2010 si riducono le dinamiche incrementative - ammette il ministro - ma credo che il bilancio sia comunque sostenibile per un bene primario qual è la sanità pubblica per gli italiani".
Ma ha anche aggiunto: "Spero che un contributo venga anche dalla magistratura, dalla sua azione moralizzatrice", per un bilancio della sanità sostenibile. Si dice apertamente, quindi, che almeno una parte delle difficoltà di bilancio vengono da fattori ben diversi dall'aumento dei costi della salute in senso stretto, e lo conferma il passo dedicato alle pensioni di invalidità per le quali si invita a "evitare di finanziare i falsi invalidi e aiutare quelli veri", a commento dell'incremento dei controlli sulle pensioni di invalidità contenuta nel dl all'esame dell'Aula di Montecitorio. Le irregolarità su questo fronte "riguardano indistintamente Nord, Centro e Meridione, e vanno stanate perché generano una situazione insostenibile".
In effetti nel maxiemendamento su cui il Governo intende chiedere la fiducia i 400 milioni per la copertura dei ticket sulla diagnostica nel 2009, ma la richiesta delle Regioni ammontava a 834 mln di euro.
E per le Regioni ha risposto Enrico Rossi coordinatore degli assessori regionali alla Sanità e assessore della Toscana: "Emerge con chiarezza che la questione dei ticket rimane irrisolta e che automaticamente dovrebbero essere caricati sui cittadini, non essendoci questa copertura.
Nelle casse delle Regioni mancano 434 milioni. Non si può dire che sono stati tolti i ticket, se poi non si copre l'intero ammontare". "L'accordo nel Patto della Salute era chiarissimo - ha aggiunto Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni - e prevedeva la responsabilità e la garanzia del Governo. Consideriamo inoltre del tutto sottostimato il fabbisogno sanitario 2010-2011 e ribadiamo che le Regioni sono pronte ad assumersi le loro responsabilità. Ma è chiaro che per un nuovo Patto della salute serve un confronto".
Errani ha lanciato un appello "a non buttar via il lavoro fatto finora", e a chiesto, in nome "di tutti i presidenti delle Regioni, un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Siamo preoccupati - ha ammesso - per le relazioni istituzionali, che si confermano molto critiche. Noi non vogliamo un conflitto istituzionali che sarebbe un danno per il Paese. E' necessario quindi un chiarimento con il presidente del Consiglio.
E' impossibile non verificare - ha aggiunto - come alla disponibilità delle Regioni è corrisposto un atteggiamento ostico da parte del Governo". Le posizioni, dunque, restano invariate.
Pagina pubblicata il 17 luglio 2008