Risparmi da statine precoci
Tenere a bada il colesterolo ha vantaggi anche economici. Controllando adeguatamente i livelli di colesterolo LDL, il sistema sanitario potrebbe ottenere ogni anno risparmi fino a 3,3 miliardi di euro già dal 2010 per arrivare a 4,5 miliardi nel 2040.
Sono i risultati dell'indagine promossa dalla Fondazione SIMG, che fa capo alla Società italiana di medicina generale, e realizzata da Vincenzo Atella della Facoltà di Economia dell'università di Roma Tor Vergata, che ha presentato i dati ieri a Roma.
Nel corso dell'incontro si sono confrontati medici, politici ed economisti concordi su un principio: "non fare prevenzione fa spendere di più al SSN. Ed è altrettanto dispendioso curare male". Per guadagnare in salute e denaro bisogna dunque fare in modo che le terapie vengano anche ben seguite dai pazienti. La stima, oltre a indicare che i risparmi annui complessivi nel nostro Paese che potrebbero superare nel 2040 i 4,5 miliardi di euro l'anno, offre anche una panoramica sui risparmi possibili, sempre nel campo delle malattie cardiovascolari, da ciascuna Regione italiana, considerando le particolarità demografiche, con la maggiore o minore presenza di anziani.
E sommando tutti gli importi, nell'arco dei prossimi 20 anni - spiega Atella - sarebbe possibile realizzare un risparmio complessivo netto di oltre 60 miliardi di euro, e di oltre 120 miliardi fino al 2050. Il calcolo del risparmio potenziale viene ottenuto moltiplicando il costo totale unitario (costi diretti + indiretti) di un evento cardiovascolare per il numero di eventi potenzialmente evitabili attraverso il miglioramento della terapia farmacologica in ogni Regione".
"Uno degli aspetti più interessanti emerso dall'indagine - spiega l'esperto - è che i benefici che deriverebbero da questo tipo di strategia di prevenzione sono immediatamente disponibili. Basti pensare che se si potesse avviare subito una prevenzione primaria e secondaria ottimale, già a fine anno sarebbe possibile registrare risparmi pari a circa 1,5 miliardi di euro".
Pagina pubblicata il 08 luglio 2008