Tumori: la classifica della sopravvivenza
Il nostro paese si piazza in una posizione elevata nella classifica mondiale della sopravvivenza al cancro. Se si guarda alla top-ten europea, l'Italia si colloca sul podio dopo Islanda e Svezia, mentre a livello globale i primi posti spettano a Usa e Giappone."Il nostro Paese vanta percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di cancro ben al di sopra della media europea", spiega all'Adnkronos Salute Franco Berrino, oncologo dell'Istituto tumori di Milano, coordinatore del braccio italiano dello studio Concord, pubblicato su 'Lancet Oncology'.
La ricerca, per la prima volta, "ha permesso di avere un quadro mondiale della situazione, e di confrontare la sopravvivenza dei malati di cancro in 31 Paesi". Un'analisi colossale della lotta ai tumori, condotta grazie al lavoro di 100 ricercatori internazionali, che hanno esaminato i dati di 1,9 milioni di malati (tra i 15 e i 99 anni), raccolti in 101 registri di cinque continenti.
"Fino a oggi non era possibile confrontare la sopravvivenza dei pazienti oncologici nei Paesi ricchi e in quelli poveri. Questo studio - dice Berrino - ci ha permesso di toccare con mano l'esistenza di un notevole gap tra i Paesi in cui va male e gli altri.
Ma, almeno in Europa, le percentuali di sopravvivenza si stanno uniformando. E questo è un fatto positivo". In generale, poi, la situazione complessiva del nostro Paese "è buona: ai primi posti della classifica figurano Usa e Giappone, ma l'Italia è decisamente al di sopra della media europea", prosegue l'esperto.
Nella ricerca sono stati esaminati solo tre tipi di tumore: il cancro al seno, quello al colon-retto e quello alla prostata. Così si è visto che il tasso di sopravvivenza a 5 anni per le donne con cancro al seno varia da più dell'80 per cento di Nord America, Svezia, Giappone, Finlandia, Italia e Australia, a meno del 60 per cento di Brasile e Slovacchia, fino a uno scarso 40 per cento in Algeria.
Non solo, guardando agli Usa i ricercatori hanno rilevato una differenza del 14 per cento a favore delle donne bianche, rispetto a quelle di colore.
Pagina pubblicata il 16 luglio 2008