Comincia male la riorganizzazione laziale
"Chiusura delle strutture sanitarie pubbliche e private in convenzione con meno di 90 posti letto. Così la riorganizzazione della rete sanitaria della Regione Lazio inizia male, bocciata dalla stessa maggioranza consiliare di centro-sinistra".
A dichiararlo è il senatore del Pdl, Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria e Commercio di Palazzo Madama. "La casa di vetro promessa dal presidente regionale Piero Marrazzo - continua Cursi - è andata in frantumi per la paura di essere ricommissariati. Si è deciso di chiudere, senza un motivo plausibile, decine di strutture.
E questo è avvenuto senza alcun confronto con gli operatori privati e religiosi, senza concertazione con le parti sociali e soprattutto con gli enti locali. Sono scelte che genereranno disservizi e rischio salute per i cittadini sul territorio e migliaia di licenziamenti.
Che senso ha - chiede il senatore Pdl - dire che le strutture con meno di 90 posti dovranno chiudere? L'analisi costi-benefici, i servizi resi, il tipo di prestazioni e l'ubicazione geografica, dovrebbero essere elementi che contano.
Mi chiedo, ad esempio, cosa diranno i cittadini di Amatrice quando qualcuno di loro rischierà di perdere la vita per raggiungere il più vicino ospedale che dista 60 km.
Sarebbe stato più equo - conclude Cursi - un confronto basato su criteri economici, che dimostrano che la sanità in convenzione costa circa il 25% in meno di quella pubblica".
Pagina pubblicata il 10 settembre 2008