I fondi del Lazio, i motivi della protesta degli operatori
Si trascina da mesi la controversia sui miliardi dovuti alla Regione Lazio. Il diniego del Governo appare sempre più orientato ad un tornaconto politico che passa sulla testa dei contribuenti. Questi ultimi si vedono negato il diritto di usufruire di una sanità già pagata con le loro tasse. Nel frattempo, al debito accumulato dalla precedente giunta, si aggiungono gli interessi bancari che la Regione paga per il mancato trasferimento.Abbiamo intervistato Elisabetta Canitano, Presidente di Vita di Donna e tra le promotrici dell?iniziativa che avrà luogo oggi, alle 18,30, a Palazzo Chigi.
Dott.ssa Canitano, perché in piazza con Marrazzo?
"Perché il ricatto del governo e' tutto politico..
Dire, come ha detto un esponente del Partito della Libertà, che Marrazzo dimentica che il convenzionato costa il 25 % in meno significa o essere in mala fede o non aver capito nulla di come funziona un servizio sanitario.
Un convenzionato può anche fare 2000 esami a pochi centesimi l'uno, ma saranno esami di cattiva qualità, fatti in fretta, da un operatore malpagato, (ricordiamo che ci sono regioni in cui medici a contratto trimestrale prendono 9 euro l'ora). Il più delle volte quest'operatore richiederà altri esami, per la propria tutela medico-legale, che a loro volta genereranno altre indagini. Questo vortice non serve ai sani, che vengono inutilmente torturati, ne' purtroppo, serve ai malati.
Un esame infatti ha senso solo se inserito in un ragionamento clinico, che prevede che il medico abbia il modo e il tempo di ascoltare, visitare, chiedere, valutare.
Trasformare la sanità in una catena di montaggio sempre più rapida, sempre più a basso prezzo rischia di farci tornare ai tempi delle Mutue, che i più anziani come me ricordano. Quando per disperazione si andava privatamente e il barone di turno per prima cosa buttava la lastre della mutua per fartele rifare in casa di cura".
Lei pensa quindi che ci siano anche interessi forti per una ristrutturazione in tal senso?
"Certamente, negli ultimi trent'anni abbiamo costruito sia nella scuola che nella sanità, con grande fatica e risultati non sempre perfetti, servizi pubblici ritenuti fra i migliori d'Europa e spesso anche del mondo.
Questo ha reso questo paese più libero e più rispettoso delle scelte dei cittadini, qualunque sia il loro orientamento.
L'attacco alla scuola pubblica e alla sanità vuole riportare questi settori sotto il controllo di poteri economici forti, spesso collegati con gerarchie ecclesiastiche che nulla hanno a che fare con la spiritualità della gente, ma molto con le nostre tasche".
Allora come giudicate le scelte di Marrazzo?
"Purtroppo indispensabili per certi versi.
Non sufficientemente libere da pressioni estranee agli interessi dei cittadini per altri.
Certo un commissariamento governativo non potrebbe che peggiorare la situazione.
Per questo oggi scendiamo in piazza a sostegno del Governatore Marrazzo, perché sostenga con voce forte e chiara con il governo e con chiunque, il valore della sanità pubblica".
(MD)
Pagina pubblicata il 25 settembre 2008