L'Alzheimer dilaga e pesa sulle famiglie
Novecentomila casi in Italia con 80 mila nuovi malati ogni anno, che arriveranno a 113 mila tra poco più di 10 anni dato che nel nostro Paese si vive sempre più a lungo. Ma il carico dell'assistenza ai pazienti ricade troppo spesso sulle famiglie, che nel 41% dei casi sono costrette ad assumere una badante, spendendo in media 8 mila euro l'anno di tasca propria.
Se invece non si possono permettere una tale cifra, che può arrivare a 15 mila euro compresi gli altri costi, sono le donne a supplire alla mancanza di servizi pubblici ad hoc: se i malati sono uomini, ad assisterli sono le mogli nel 54% dei casi.
Quando la malattia colpisce le donne, invece, a prendersi cura di loro sono le figlie nel 60% dei casi. Queste le stime rese note ieri a Roma durante il convegno 'Per non dimenticare chi dimentica', promosso dall'Associazione italiana malattia di Alzheimer (Aima), dalla Società italiana geriatria e gerontologia (Sigg) e dalla Società italiana di neurologia (Sin).
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, le associazioni di volontariato hanno spesso richiesto uno sgravio fiscale per l'assunzione di una badante. "Siamo aperti al dialogo sulla questione", assicura il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, che ha anche proposto "progetti di formazione specifica per le persone che assistono i malati di Alzheimer, dunque sia i parenti che le badanti". Spesso le ragazze assunte per assistere l'anziano "convivono con lui (24% dei casi) - sottolinea Ketty Vaccaro, responsabile settore Welfare del Censis, che ha curato un'indagine sul tema - mentre nel 16,5% dei casi abitano altrove.
Si tratta soprattutto di donne straniere: il 32% del campione contro l'8,2% di italiane". Nonostante non vi sia ancora una soluzione completamente risolutiva per il trattamento dell'Alzheimer, la ricerca ha individuato nuove terapie per rallentarne il decorso, attenuarne i sintomi e migliorare la qualità di vita di pazienti e famiglie. Alcune di queste sono già disponibili in altri Paesi europei, ma non in Italia.
Pagina pubblicata il 17 settembre 2008