Un articolo non cambia la dottrina
"La posizione della Chiesa sui trapianti d'organi non cambia, rimane la stessa di quarant'anni fa secondo l'intuizione che fu di Pio XII". Dunque nessun cambiamento nel consenso della Chiesa ai trapianti.E' quanto spiegano dal Pontificio consiglio per la pastorale della salute all'ADNKRONOS in merito all'editoriale, firmato da Lucetta Scaraffia, pubblicato dall'Osservatore romano sul problema della morte cerebrale e dei trapianti d'organi.
"Non è cambiato niente nella dottrina della Chiesa su questo punto - spiegano ancora dal 'ministero della salute' vaticano - certo la questione è delicata perché come si sa gli organi devono avere ancora dei segni di vita per essere espiantati".
Dunque quanto scritto da Scaraffia "è un'opinione personale, anche se è utile che un certo dibattito prosegua su questi temi, perché la scienza va avanti, ci sono dei progressi e si discute. Ma la posizione della Chiesa rimane la stessa di quarant'anni fa". In particolare viene sottolineata la visione di lungo periodo, l'intuizione di Pio XII che seppe vedere per tempo il problema e parlò di trapianti. Ancora, sottolineano dal dicastero vaticano, è noto che non conosciamo il "momento esatto della morte", abbiamo tutta una serie di elementi, ma non sappiamo quale sia il momento esatto. Tuttavia la questione non interferisce con la questione trapianti d'organi.
Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha spiegato che in effetti per quanto autorevole fosse l'autore, l'articolo del quotidiano della Santa Sede non costituiva un cambiamento della dottrina sulla questione dei trapianti d'organi. Ieri il Pontificio consiglio per la pastorale della salute spiega che i contenuti dell'articolo apparso nell'edizione di ieri dell'Osservatore costituiscono "un'opinione personale" dell'autrice.
E anzi in merito si richiama la posizione sul tema dei trapianti di Pio XII per testimoniare ulteriormente come la posizione della Chiesa sulla questione non sia cambiata nel corso degli ultimi decenni. Certo sul problema della definizione di ciò che può definirsi morte, in quali condizioni e secondo quali parametri medici e etici, la Santa Sede mantiene un'attenzione alta e richiama la massima attenzione da parte dei comitati di bioetica, ma sulla vicenda trapianti conferma la posizione già consolidata dal magistero.
Pagina pubblicata il 13 novembre 2008