Italia avanti nella chirurgia robotica
L'Italia seconda al mondo per la chirurgia robotica. Sono stati infatti 1.585 i casi trattati in 29 ospedali italiani nel 2007. A detenere il primato sono gli Stati Uniti che, su 719 sistemi installati nel mondo, ne hanno 545 contro i 119 in Europa.L'Italia supera anche Francia (18 ospedali con un robot in sala operatoria), Germania (13) e Regno Unito (9). Si conferma, dunque, la forte predisposizione del nostro Paese all'innovazione in campo chirurgico. La buona notizia arriva da Luciano Casciola, direttore della struttura complessa di chirurgia generale dell'ospedale San Matteo di Spoleto, in occasione del congresso nazionale della Società italiana di chirurgia (SIC), in corso a Roma e giunto alla sua centodecima edizione.
A beneficiare dei robot in sala operatoria saranno "sempre più i pazienti con neoplasie maligne. E' infatti proprio in questo settore - sottolinea Casciola - che vediamo la massima applicazione e sviluppo della chirurgia robotica, tanto da ritenere che in un prossimo futuro la maggior parte degli interventi oncologici possano essere eseguiti attraverso un robot".
La chirurgia robotica consente al medico di praticare un intervento chirurgico manovrando, a distanza, un robot non completamente autonomo ma capace di eseguire manovre comandate e di grande precisione. E' una tecnica entrata in uso nell'ultimo decennio e rappresenta un'evoluzione della chirurgia laparoscopica, la metodica che rende possibile interventi chirurgici all'addome e al torace con piccoli fori cutanei. Rispetto alla chirurgia laparoscopica tradizionale, però, quella robotica presenta alcune differenze importanti.
Il chirurgo è distante fisicamente dal campo operatorio e siede a una consolle, dotata di un monitor che proietta immagini 3D, dalla quale comanda il movimento di bracci robotici. A questi vengono fissati i vari ferri chirurgici miniaturizzati - pinze, forbici, dissettori - che un'equipe presente al tavolo operatorio provvede a introdurre nella cavità sede dell'intervento.
L'impiego del robot ha il vantaggio di consentire una visione tridimensionale con un'immagine più ferma, e di rendere le manovre più delicate e fini, anche perché gli strumenti chirurgici sono articolati alla estremità del braccio robotico che resta più distanziato dal corpo del paziente rispetto a quanto sia possibile alla mano del chirurgo.
Pagina pubblicata il 21 ottobre 2008